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Accelerata sul BIM. Come prepararsi ai nuovi obblighi normativi

La conferenza dell’8 maggio organizzata dall’Università di Roma Tre, One Team e Civiltà di Cantiere è stata l’occasione per fare il punto sul BIM, sul suo potenziale e sugli obiettivi che il mondo della progettazione e delle costruzioni deve porsi alla luce dei recenti cambiamenti normativi.

 

Nel corso della conferenza sono stati presentati dei dati di scenario sul modello che hanno fatto capire come ci sia una forte accelerazione dell’uso del sistema, sia nel settore pubblico che in quello privato, sia per quello che riguarda gli edifici (BIM Verticale) che le infrastrutture e le strade (BIM Orizzontale). La questione è che, però, i soggetti che devono operare in BIM spesso non sono preparati o non si stanno adeguando nei tempi e nei ritmi alla strada che il mercato sta percorrendo.

Secondo l’ultima analisi dell’OICE, se nel 2015 i bandi BIM erano stati 4, nel 2016 sono saliti a 26 per crescere nel 2017 a 86, con un aumento del 70%. Per un valore complessivo, lo scorso anno, di circa 31 milioni. Anche sulla base dell’esperienza di One Team i progetti lavorati con il BIM sono aumentati in maniera esponenziale negli ultimi 3 anni. Come si vede nel grafico sottostante mentre nel 2015 il BIM aveva un 20% di diffusione nelle infrastrutture l’anno successivo già era arrivato al doppio e tra il 2016 e il 2017 i progetti pilota eseguiti con modello BIM sono stati 76 con una crescita, da un anno all’altro, del 38% per quanto riguarda gli edifici e del 150% per quanto riguarda le strade e ferrovie. In soli due anni One Team ha contribuito all’implementazione di 41 società certificate e altrettante figure professionali tra BIM Manager, Specialist e Coordinator.

Lo scenario internazionale mostra un trend molto simile a quello italiano, seppure a uno stadio più avanzato. Come si può facilmente notare dal grafico sotto riportato, USA, UK, Germania e Francia hanno già quasi tutti superato la metà dei progetti eseguiti in BIM rispetto al totale, e le proiezioni mostrano come nel 2019 tutti avranno abbondantemente superato la soglia del 50%. L’Italia è purtroppo ancora lontana da questi numeri, ma, anche grazie alle nuove imposizioni normative, dovrà necessariamente recuperare terreno nei prossimi 2-3 anni. A breve non si tratterà più di una scelta, ma di un obbligo.

Una analisi riportata da One Team della compagnia USA Dodge Data & Analytics mostra come il valore e i vantaggi del BIM siano riconosciuti da tutti i Paesi presi in esame. Il miglioramento in termini di processo, efficienza e precisione viene riportato secondo un dato numerico misurabile (ROI: l’indice che identifica la redditività del capitale investito). Il ritorno in termini economici supera sempre il 50%, ciò significa che spendere risorse in formazione, consulenza e tecnologia BIM permette comunque di ottenere dei vantaggi in termini economici, anche nel breve termine.

Secondo Riccardo Perego, AD di One Team, “i vantaggi sono evidenti per tutti in termini di efficienza, ma i risultati non si ottengono solo grazie alla tecnologia ma soprattutto grazie alle competenze e alla giusta consapevolezza dell’utilizzo dello strumento. Integrando dinamicamente le fasi di progettazione, analisi e documentazione in un workflow BIM, la maggior parte degli sforzi in un progetto, ad esempio infrastrutturale, sono concentrati nella fase di progettazione dettagliata. Ciò consente agli addetti di dedicare più tempo alla valutazione di scenari per ottimizzare la progettazione e meno tempo per generare la documentazione relativa alla costruzione. È facile intuire quindi che l’adozione del metodo BIM genera benefici reali per la progettazione di grandi opere.”

Le scadenze normative ritengono necessario un “cambio di rotta” per aziende, professionisti e stazioni appaltanti. Per loro la trasformazione deve passare per la formazione di figure professionali competenti e in grado di conoscere benefici e criticità dello strumento, modalità di applicazione e potenzialità. La prima scadenza, come si evince dalla tabella, è tra pochi mesi. Tra meno di due anni già i lavori considerati “medi” saranno coinvolti. Chi vuole giocare la partita deve cominciare a pensare agli step da compiere verso la competizione e pensare, in particolare le stazioni appaltanti, a prevedere:

un Piano di formazione del personale approvato e messo a budget.

un Piano di acquisizione hardware e software

la predisposizione di un modello di gestione.

 

 

SCADENZE PROGRESSIVE

ANNO

OBBLIGHI

2019

per lavori complessi relativi a opere di importo a base di gara

pari o superiore a 100 milioni di euro

2020

per i lavori complessi relativi a opere di importo a base di gara

pari o superiore a 50 milioni di euro

2021

per i lavori complessi relativi a opere di importo a base di gara

pari o superiore a 15 milioni di euro

2022

per le opere di importo a base di gara pari o superiore alla soglia di cui all’articolo 35 del codice dei contratti pubblici

2023

per le opere di importo a base di gara

pari o superiore a 1 milione di euro

2025

per le opere di importo a base di gara

inferiore a 1 milione di euro

www.civiltadicantiere.it

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