Industria Chimica

Chimici a raccolta per scrivere il futuro

Un importante incontro per celebrare i 90 anni dal Regio Decreto che sancisce legalmente la figura del chimico: questo è stato l’obiettivo del 18° Congresso Nazionale dei Chimici, tenutosi recentemente a Bologna. Una storia da cui prendere le mosse e continuare su quanto di buono fin qui costruito e capire quali sono le sfide future.

Il 12 e il 13 ottobre scorsi i chimici italiani si sono riuniti a Bologna per partecipare alla grande tavola rotonda del 18° Congresso Nazionale dei Chimici. Il titolo scelto per questa due giorni è stato “NEXT: per noi innovare è una tradizione”. Già nel titolo della manifestazione è tangibile l’impegno concreto per portare avanti, in un percorso condiviso con i suoi membri, il futuro di queste fondamentali figure professionali.

Il convegno di quest’anno cade in una data quantomai simbolica; risale infatti al 1° marzo 1928 il Regio Decreto che sancisce ufficialmente la figura del chimico, i suoi titoli e le sue funzioni. In questi 90 anni ne è passata di acqua sotto i ponti e le sfide per stare al passo di una società in vorticosa evoluzione e sempre alle prese con nuove necessità sono davvero tante: in questo si racchiude l’importanza dell’evento, ossia ragguagliare tutti sulle nuove frontiere che gli iscritti hanno sul proprio cammino e la presa di consapevolezza sull’importanza del lavoro svolto ogni giorno in una miriade di settori nevralgici.

Durante la giornata sono stati premiati il Dott. F.Staccione, il chimico più anziano iscritto all’ordine nel 1949, e la Dott.ssa M.Passarella, la chimica più giovane iscritta all’ordine. Inoltre, è stato insignito Andrea Borgato, chimico e al tempo stesso campione paraolimpico. Un premio è poi stato consegnato a due eccellenze mondiali della Chimica: Vincenzo Balzani, candidato nel 2017 al Premio Nobel e Liberato Manna, uno dei due chimici italiani più citati al mondo nel 2018.

 

Formazione e pubblica amministrazione,

una sinergia importante

Il chimico si vedrà protagonista sempre di più in molteplici ambiti produttivi e di servizi, pertanto ancora molto si dovrà costruire sul versante della formazione, in primis nella creazione di nuove scuole di specializzazione, e di nuovi e attuali professionisti che anno modo di essere aggiornati sulle nuove scoperte e tecnologie.

Su questo, all’interno del congresso, sono intervenuti i maggiori rappresentanti del Ministero della Salute, della Commissione Nazionale Formazione Continua, della Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici, di Accredia, EPAP e alcuni parlamentari. Obiettivo? Fare il punto della situazione sui diversi aspetti che interessano la professione del Chimico. È stato in particolare evidenziato qual è il ruolo del Ministero della Salute, quali sono le novità introdotte dalla normativa attuale, nonché l’obbligo di iscrizione all’Albo unico e l’aggiornamento delle competenze e l’esame di stato.

Toccato da Marco Maccari invece, in veste di segretario nazionale, il tema della formazione continua, confermandone il percorso e l’importanza. Ha altresì rassicurato che la precedente formazione effettuata dai chimici verrà considerata ai fini dell’attuale triennio formativo ECM e dunque i crediti CFT non verranno persi.

 

Una questione di competenza

“Chiediamo con forza alle Istituzioni che venga rispettato un principio basilare: la competenza. Ed in particolare per tutto ciò che riguarda la Chimica e le sue applicazioni, che siano di competenza dei Chimici e non di altri» sottolinea ancora la Orlandi. “Sono molti i casi in cui sembra che le Istituzioni abbiano dimenticato i Chimici di oggi e soprattutto quelli di domani, andando a togliere possibilità di lavoro soprattutto ai giovani professionisti. Per citare degli esempi lampanti basti pensare che il DPR 328/01 prevede che il Chimico possa assumere incarichi di RSPP nelle aziende e l’Accordo Stato Regioni del 07.07.2016 si dimentica del Chimico: nonostante le richieste di intervento alle varie Istituzioni, più volte sollecitate, non pervengono risposte.

Altro esempio eclatante è quello del tecnico competente in acustica, attività svolta dal Chimico da sempre dall’avvento del D. Lgs. 447/95 e ora dimenticata come laurea scientifica nel D. Lgs. 42/2017. Ed è grave che, nel periodo transitorio, venga data la possibilità ai periti industriali, che non hanno nemmeno una laurea scientifica, e non vengono inseriti i Chimici e i Chimici Industriali. Oppure la recente costituzione di un elenco dei professionisti abilitati per quanto concerne la presenza del gas Radon, elenco dal quale siamo stati esclusi nelle bozze del documento”.

In altre parole, molto è stato fatto (si stanno aprendo importanti sviluppi nel settore), ma molto rimane da costruire, soprattutto a livello di coordinazione tra i vari rami della Pubblica Amministrazione.

 

Le Tavole Rotonde di NEXT

Economia circolare, il rifiuto come risorsa

Nell’ottica di un urgente quanto conclamato bisogno di una maggiore attenzione all’ambiente e alla sua salvaguardia, il ruolo del chimico si rende cruciale anche in un sistema economico che non guardi solo alla mera creazione di nuovi prodotti, ma che contempli nel suo complesso un ciclo integrato di produzione, utilizzo, smaltimento e riciclo in chiave green, o per lo meno con un ridotto impatto ambientale rispetto al passato.

Anche qui questa disciplina può e deve sviluppare soluzioni che spaziano dalla riprogettazione dei processi all’innovazione degli impianti, intervenendo nella filiera dei controlli e nelle certificazioni energetiche, fino a raggiungere l’interno delle imprese nella gestione della risorsa energia e nella consulenza ambientale. “La consapevolezza della centralità della corretta gestione dei rifiuti”, dichiara Nausicaa Orlandi, Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici, “è un aspetto che vede la Chimica in primo piano, soprattutto per quanto riguarda il corretto smaltimento delle sostanze pericolose. Ma come professionisti il nostro compito va ben oltre, perché siamo impegnati attivamente per contribuire alla creazione di prodotti innovativi e attivare processi in grado di rispettare l’ambiente e le generazioni future. Per questo, la visione d’insieme e multidisciplinare dei Chimici sull’economia circolare è un valore fondante per tutto il sistema paese, per il mondo industriale e produttivo”.

 

Il chimico, una figura sempre più determinante

Al compiere dei 90 anni del Regio Decreto che istituisce la figura professionale del chimico, la legge numero 3 del 2018, detta “legge Lorenzin”, decreta una svolta storica: il chimico è riconosciuto come professionista sanitario.

Il testo del provvedimento ha avuto infatti l’effetto di definire meglio i compiti e le funzioni del Consiglio Nazionale dei Chimici trasformandolo in quello che è oggi, ossia la Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici. Ma quali sono le ricadute concrete sugli iscritti? Rispetto al passato ora le professioni dei chimici e dei fisici non sono più da intendere come lavori strettamente tecnici, ma anche sanitari, dato che la Federazione è ora sotto diretto controllo del Ministero della Salute.

La responsabilità del chimico nei confronti della salute e della collettività diventa determinante tenendo conto degli innumerevoli ambiti di impiego pubblico e privato. Basti citare il settore della salute e della sicurezza sul lavoro, dell’agroalimentare, dell’ambiente, della chimica forense, della cosmetica, della farmaceutica, della sicurezza portuale, del controllo dei prodotti e il patrimonio artistico e culturale. Ministeri, INAILS, ISS, ISPRA, ASL, SPISAL e svariati settori industriali sono luoghi di lavoro consolidati per molti professionisti, ma grazie alla nuova legge Lorenzin il raggiungimento di presenze ben più alte è alla portata di mano in breve tempo.

 

Chimica e salute

Dalla formulazione di un prodotto alla sua commercializzazione, utilizzo e smaltimento, il Chimico è presente per fornire il supporto necessario operativo a garantire la salute dell’utilizzatore finale e salvaguardare l’ambiente. Parlando di salute non si può dimenticare anche quella dei lavoratori; ecco dunque il chimico presente nei luoghi di lavoro e di vita, con monitoraggi ambientali, attività di prevenzione e valutazione del rischio, controllo e vigilanza.

Si è entrati nel vivo della tavola rotonda con gli interventi del Centro Nazionale delle sostanze chimiche, prodotti cosmetici e protezione del consumatore (CNSC), del Dipartimento Sicurezza Alimentare, Nutrizione e sanità pubblica Veterinaria (SANV) e dei rappresentati di Altroconsumo e INAIL che hanno permesso di fare il punto della situazione su diversi aspetti che coinvolgono la professione del Chimico oggi. La tavola rotonda fa il focus sui risvolti che la Chimica ha nella salute della popolazione, in particolare andando ad incidere su prodotti di uso quotidiano quali detergenti, cosmetici, farmaci, alimenti, capi di abbigliamento, giocattoli, vernici e articoli di ogni genere.

In particolare, sono stati messi in evidenza il riconoscimento che i Chimici hanno negli ambiti degli accordi Stato-Regioni e l’importanza delle loro attività nei processi di valutazione, analisi e controllo di sostanze chimiche, preparati, cosmetici e articoli di uso quotidiano, nei controlli della filiera alimentare, oltre al il supporto che possono dare in termini di informazione e corretta informazione.

 

Salute del consumatore, sicurezza in ambito alimentare e Impresa 4.0

L’appuntamento è stato un momento per approfondire una tematica legata al settore della Chimica per diversi aspetti. Alla presenza del Ministero della Salute, del Comandante dei NAS e dell’Unione Nazionale Consumatori, la tavola rotonda ha affrontato questioni che partono dalla salute del consumatore – monitorata attraverso un sistema coordinato di enti preposti al controllo e alla vigilanza sul territorio nazionale – e giungono alla sua sicurezza in ambito alimentare che, come hanno posto in evidenza i NAS, conduce all’individuazione di nuove frontiere per il controllo e la prevenzione nella sicurezza degli alimenti e dei prodotti. Diversi contributi sono stati inoltre rivolti a affrontare il ruolo del Chimico, come fondamentale presenza in enti pubblici e privati ed estensione dei controlli, come profilo professionista nei laboratori accreditati – a tal proposito è stato dato ascolto alla voce di Accredia, Ente Unico nazionale di Accreditamento – e come figura aggiornata alle normative e ai limiti degli sviluppi tecnologici e scientifici

Un focus si è posto anche sul ruolo specialistico dei Chimici nel combattere la disinformazione delle Fake News e nel supporto dato alla tutela dei consumatori in termini di competenze e attività di controllo. Il tema della salute è strettamente legato a quello della tutela dell’ambiente e della prevenzione dell’inquinamento, con l’obiettivo di fare il punto sulla situazione dei Chimici in ISPRA e ARPAE.

Punto chiave dell’incontro è stato inoltre il ruolo del Chimico nell’ambito dei processi di innovazione aziendale e, in particolare, nell’ambito di attività professionali di tipo analitico. In un’era in cui ogni giorno nascono nuovi strumenti digitali, come le App, che permettono a chiunque di eseguire semplici analisi dal risultato incerto, la figura professionale del Chimico diventa l’unica fonte di garanzia e certificazione di un dato analitico per la collettività e la salute delle persone.

 

Chimica e società dialogano attraverso i Social

L’appuntamento si è rivelato un’occasione per trattare il modo attraverso cui la Chimica vuole rivolgersi alla società: di fronte alla dilagante deriva antiscientifica, la Chimica sceglie di rispondere con principi e contenuti che siano di supporto alla vita quotidiana, e lo fa attraverso forme di comunicazioni che sono semplici, immediate, lontane dalle complessità della disciplina e per questo comprensibili da tutta la collettività.

Al confronto su un tema che richiede una nuova e continua ricerca di tecniche e strumenti, hanno contribuito diversi esponenti provenienti dal mondo della comunicazione e della chimica; l’esperienza giornalistica, di chi lavora nel mondo social e di chi comunica attraverso i fumetti è stata affiancata a quella di un Chimico industriale e di un tecnico esperto di Chimica dell’ambiente che hanno ribadito l’importanza di un’informazione consapevole in termini di salute e ambiente.

 

Anche la chimica ha bisogno di socializzare

Nel 2018 non si può lasciare da parte il rapporto con l’opinione pubblica. Il dilagare di una deriva antiscientifica, alimentato dalle numerosissime fake news, rende ancora più essenziale una presenza della figura professionale del chimico sulle maggiori piattaforme di social network, al fine di contrastare la diffusione di falsi miti e di dicerie prive di alcun fondamento scientifico. Anche su questo c’è molto da lavorare, sia da parte della federazione sia da parte delle istituzioni.

“Parlare in modo semplice e diretto ai giovani”, dichiara Nausicaa Orlandi, Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici, “è uno dei tanti vantaggi che vantano le nuove forme di comunicazione. L’obiettivo della Chimica in quest’incontro è stato proprio quello di muoversi in questa direzione: avvicinare le nuove generazioni alla bellezza della materia e indirizzarle al percorso formativo della specifica professione”.

 

Pronti alle sfide future

“L’Italia”, conclude Orlandi, “è un Paese che ha una grande tradizione nella chimica e soprattutto un grande futuro. Le sfide che i Chimici dovranno affrontare sono molteplici: dall’economia circolare alla sicurezza alimentare e dei prodotti, alla sicurezza nei luoghi di lavoro. In questo congresso abbiamo visto quanto valore e quanto sia importante per tutto il sistema Paese il ruolo dei professionisti e, in particolare, dei Chimici. Da parte nostra l’impegno etico, deontologico e scientifico è intenso e verrà profuso sia per la professione di Chimico, che per quella di Fisico. Chiediamo pertanto che ci sia un sempre più attento riconoscimento da parte delle Istituzioni di entrambe le professioni per avviare un percorso di collaborazione proficuo a beneficio di tutta la collettività e delle generazioni future”.

Prossimo appuntamento a Roma per il 1° Congresso Nazionale dei Chimici e dei Fisici.

www.chimici.it

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