Industria Chimica

Solvay inaugura a Rosignano la nuova centrale ad alta efficienza energetica

Il sito di Rosignano ha migliorato la sua competitività negli ultimi anni, a seguito di un efficace programma di riduzione dei costi e di efficientamento energetico, di cui questo nuovo impianto rappresenta una parte integrante.

Solvay ha inaugurato la nuova centrale turbogas ad alta efficienza energetica nel suo sito di Rosignano. Questa nuova installazione, alimentata a gas naturale e realizzata dalla società italiana Ansaldo, consolida l’attuale capacità produttiva dello stabilimento e garantisce competitività all’intero Parco Industriale di Rosignano, in particolare per la produzione di carbonato di sodio e derivati, prodotti destinati sia al mercato nazionale che all’esportazione. Inoltre l’innovativa turbina migliora la sostenibilità del sito, riducendo le emissioni di CO2 a livelli ai migliori standard industriali attuali.

“Grazie ai continui miglioramenti per incrementare la propria competitività, Solvay è posizionata in modo ottimale per rispondere alle esigenze dei clienti, garantendo sicurezza e qualità della fornitura per mezzo della rete globale dei suoi stabilimenti. Solvay è impegnata a rimanere un fornitore affidabile e competitivo di carbonato di sodio di alta qualità per i propri clienti a livello mondiale”, ha dichiarato Christophe Clemente, Presidente della Global Business Unit Soda Ash & Derivatives di Solvay.

La nuova centrale ha una capacità di 180 MW e consiste in un “revamping” della preesistente centrale, appartenente al Gruppo Engie. Essa soddisfa l’obiettivo di produrre tutto il vapore e l’energia elettrica necessari per lo svolgimento delle attività del sito industriale.

L’investimento è stato di 40 milioni di Euro ed è stato effettuato dalla società Cogeneration Rosignano S.p.A., nuova proprietaria degli asset, i cui soci sono: Marubeni, Ansaldo Energia e Solvay stessa. Grazie agli accordi con il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero dell’Ambiente, la Regione Toscana, la Provincia di Livorno e il Comune di Rosignano, sono stati approvati incentivi e agevolazioni determinanti per garantire competitività al parco industriale di Rosignano.

“Questo progetto – afferma Marco Colatarci, Country Manager di Solvay Italia – rappresenta un bell’esempio di pianificazione e collaborazione tra pubblico e privato, nel rispetto dei ruoli e delle responsabilità di ognuno, rendendo possibile il consolidamento e lo sviluppo di uno dei più importanti poli chimici del nostro Paese”.

 

Una centrale da 350 tonnellate/ore di vapore

La nuova centrale Rosen consiste in un revamping della preesistente centrale Rosen (Gruppo Engie) e serve per produrre tutto il vapore necessario al Sito Industriale di Rosignano, nonché tutta l’energia elettrica di cui le produzioni locali hanno necessità (circa 80 MW). L’energia elettrica in “esubero” viene messa in vendita sulla rete pubblica. La capacità elettrica è di 180 MW.

Rispetto alla configurazione precedente la capacità è quasi dimezzata: da 350 MW a 180 MW, questo si spiega in quanto l’obiettivo principale di Engie era la massima produzione di energia elettrica, mentre per Solvay l’obiettivo principale è la produzione di circa 350 tonnellate ore di vapore e su questo dato la nuova centrale è stata configurata. È importante ricordare che il revamping ha interessato alcune parti della preesistente centrale come ad es la turbina a gas e una nuova tubazione per la distribuzione di vapore, mentre altre componenti sono rimaste invariate (ad es la sala controllo, la seconda turbina a gas, le torri di raffreddamento ad acqua di mare, ecc..).

 

Tre risultati importanti

La centrale porta, tra gli altri, tre importanti risultati:

a) minori emissioni di CO2 in termini assoluti, ovvero una riduzione di circa 540.000 ton/anno per le emissioni di CO2 del settore industriale italiano;

b) minori emissioni di CO2 in termini di consumo specifico: le emissioni unitarie rispetto all’output vapore dell’impianto diminuiscono da 0,5 a 0,3 ton CO2 per ogni tonnellata di vapore prodotta.

c) l’incremento nel rendimento totale dell’impianto che secondo i dati di progetto si porterebbe ad un valore complessivo pari a circa il 90% rispetto al valore attuale medio del passato che era di circa il 71%.

 

I finanziamenti pubblici del progetto

Solvay ha aderito ad una normativa vigente (DM 9.12.2014) che prevede la possibilità per tutte le imprese industriali di richiedere la sottoscrizione di contratti di sviluppo a tutela ambientale al MISE attraverso la Società Invitalia. La stipula di questo contratto è al vaglio di Invitalia che dovrebbe decidere entro Febbraio 2018, supportata da un Protocollo di Intesa sottoscritto con il MISE e la Regione Toscana a novembre 2016 e ad un successivo AdP sottoscritto dal MISE e dalla Regione Toscana a fine 2017 per la messa a disposizione di fondi pubblici all’uopo previsti.

 

www.solvay.com

 

 

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