Approfondimenti

Ecomondo / Key Energy: ecco il report dei principali eventi

Riportiamo un ampio report dei principali eventi che si sono tenuti a Rimini nel corso delle giornate di Ecomondo / Key Energy, dal 6 al 9 novembre. Molte le iniziative legate alla Green Economy, allo sviluppo dell’economia circolare, alle nuove sfide energetiche.

Ecomondo

 

“Questa edizione di Ecomondo ha messo in evidenza in maniera particolare che intorno all’economia circolare c’è un’intersettorialità sempre più forte: si è allungata la filiera, con tanti attori sia a monte che a valle”. Con queste parole il professor Fabio Fava, presidente del comitato tecnico scientifico di Ecomondo, traccia un bilancio della manifestazione di Italian Exhibition Group nella sua giornata conclusiva. “Dentro ad ogni filiera, c’è più integrazione tra tutti gli attori dell’innovazione, dall’accademia, all’industria, alle istituzioni alla società civile. È un mondo sempre più integrato e dinamico”. Da non dimenticare, poi l’importante presenza delle istituzioni europee ed internazionali, come la Commissione Europea, l’Ocse, l’Unesco”.

Vediamo quali sono stati gli eventi più significativi di questa edizione.

 

Via agli Stati Generali della Green Economy

In apertura degli Stati Generali della Green Economy (in occasione di Ecomondo e Key Energy di Italian Exhibition Group, da oggi a venerdì alla fiera di Rimini) è stata presentata la Relazione 2018 sullo stato della Green Economy, introdotta dai saluti di Ugo Ravanelli, CEO di Italian Exhibition Group, che ha ricordato l’impegno del player fieristico che da 22 anni investe e valorizza un sistema che oggi rappresenta una locomotiva potente a cui agganciare la crescita italiana. “Auguro a tutte le imprese del nostro Paese – ha concluso Ravanelli – ormai una su due connesse alla green economy e rappresentate qui in fiera con eccellenza, di poter accelerare in questo processo di transizione verso una economia che magari presto non definiremo più green, perché in realtà sarà l’unica economia possibile”.

La Relazione sullo stato della Green Economy ha evidenziato per l’Italia buoni ‘voti’ in economia circolare (è prima fra i grandi Paesi europei), agricoltura biologica ed anche eco-innovazione, ma ha ancora molto da fare sul consumo del suolo, la tutela della biodiversità, la decarbonizzazione. Per tasso di circolarità, l’Italia, con il 18,5%, è prima fra i cinque principali Paesi europei e ha una buona produttività delle risorse (misurata in euro di Pil per kg di risorse consumate) nell’ambito della quale è al secondo posto fra i cinque principali Paesi europei.

Edo Ronchi del Consiglio Nazionale della Green Economy ha presentato un pacchetto di misure green su cui indirizzare gli investimenti, pubblici e privati. L’insieme di queste misure, che richiederebbero in media tra 7 e 8 miliardi di investimenti pubblici annui per i prossimi cinque anni, attiverebbe 21,4 miliardi di investimenti privati annui, generando un valore di produzione di 74 miliardi e in media 440 mila nuovi posti di lavoro green ogni anno che, tenendo conto dell’indotto, arriverebbero a oltre 660 mila.

I settori a più alto coefficiente occupazionale, considerando i 5 anni, sono le fonti rinnovabili con il 32% del totale degli occupati (circa 702.000 posti di lavoro diretti e indiretti), seguiti dall’agricoltura biologica e di qualità con il 18% del totale degli occupati (circa 393.000 posti di lavoro, in questo caso solo diretti), dalla rigenerazione urbana con il 12% (circa 255.000 posti di lavoro), dall’efficientamento degli edifici con il 9% (oltre 197.000 occupati); dalla riqualificazione del sistema idrico con l’8%  (circa 178.000 posti di lavoro), dalla bonifica dei siti contaminati con il 5% (circa 117.000 posti di lavoro).

Completano il quadro, il settore rifiuti incentrato sul passaggio dall’economia lineare a quella circolare con il 5% degli occupati, la mobilità sostenibile e l’eco-innovazione entrambe con il 2% di posti di lavoro e infine la prevenzione del rischio idrogeologico con lo 0,7% degli occupati. Gli Stati Generali proseguiranno anche nella giornata di domani. (N. B. – In allegato, un momento dei lavori)

 

Africa e Medio Oriente, dal settore clima affari per mille miliardi di dollari.

A Ecomondo il braccio finanziario della world bank indica alle aziende green la strada da seguire

Ecomondo aiuta le aziende del settore green ad affacciarsi sui mercati esteri, quelli dei Paesi emergenti in particolare. L’occasione l’ha offerta l’incontro ospitato nella giornata inaugurale in Sala Noce, organizzato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare insieme a International Finance Corporation (IFC), braccio finanziario del Gruppo della Banca Mondiale, dal titolo “Settore Clima: le opportunità di business nelle regioni del Medio Oriente, Nord Africa e Africa Sub-Sahariana”. Un’occasione per ascoltare non solo gli esperti di IFC e Ministero dell’Ambiente, ma anche per incontri b2b a cui hanno partecipato alcune decine di aziende presenti in questi giorni ad Ecomondo.

Un rapporto recente dell’IFC stima in oltre mille miliardi di dollari il valore delle opportunità di business che l’accordo di Parigi sul Clima potrà innescare nei Paesi del Medio Oriente, Nord Africa e Africa Sub-Sahariana di qui al 2030.

In particolare, per il Medio Oriente e Nord Africa, il potenziale di investimenti sul clima tra Egitto, Giordania e Marocco è stimato in 265 miliardi di dollari di cui un terzo per le energie rinnovabili, il 55% (146 miliardi) nell’edilizia green, nel settore trasporti e rifiuti. Per l’Africa Sub-Sahariana, invece, la stima è di 783 miliardi di dollari di investimenti potenziali, in particolare in Costa d’Avorio, Kenya, Nigeria e Sud Africa, nel settore delle energie pulite.

 

Economia circolare: le richieste di Unicircular a Governo e Parlamento

Questa mattina Unicircular, che rappresenta ‘le fabbriche dell’economia circolare’, ha consegnato al Ministro dell’Ambiente Sergio Costa una comunicazione nella quale chiede a Governo e Parlamento una modifica al Testo unico ambientale (D.lgs. 152 del 2006) che, in assenza degli auspicati decreti, consenta alle autorità territoriali di rinnovare a scadenza le autorizzazioni esistenti e di rilasciarne di nuove.

Senza questa modifica legislativa – scrive Unicircular – centinaia di impianti autorizzati, che da anni con la loro attività garantiscono le essenziali lavorazioni che consentono all’Italia di raggiungere i risultati straordinari che ci rendono leader europei del riciclo, saranno costretti a chiudere con grave danno per l’ambiente e la perdita di migliaia di posti di lavoro.

Le aziende italiane del riciclo trattano 56,5 milioni di tonnellate di rifiuti ogni anno (escludendo i rifiuti da costruzione e demolizione), pari al 49% di tutti i rifiuti gestiti in Italia. Il valore aggiunto generato dall’industria del riciclo ammonta a più di 12,6 miliardi di Euro e, con le 7.200 unità locali operative, garantisce 135.000 posti di lavoro, riducendo il consumo di materie prime nonché il ricorso a discariche ed inceneritori.

Ad oggi solo per vetro, metalli, combustibile da rifiuti e fresato d’asfalto sono state decise le regole europee o nazionali che consentono la trasformazione da rifiuto a risorsa.

È certamente auspicabile – conclude Unicircular – poter disporre di decreti End of Waste a livello nazionale per ogni filiera di riciclo, ma ciò è reso difficile sia dalla grande quantità di filiere esistenti, sia dalla costante evoluzione dei prodotti di partenza, che cambiano frequentemente il mix di materie prime con le quali sono fabbricati, sia dalla necessità di adeguare continuamente gli impianti e i materiali riciclati alle tecnologie innovative e alle richieste del mercato.

 

I big del Made in Italy a Ecomondo per spingere sull’economia circolare.

Bulgari, Costa Crociere, Eataly, Enel, Fater, Intesa San Paolo, Novamont e Ferragamo, la grande alleanza chiede un “piano nazionale”

Hanno scelto il palcoscenico di Ecomondo (alla fiera di Rimini fino a venerdì) per lanciare le proprie proposte e chiedere alle istituzioni italiane di porre sempre più al centro dell’agenda politica il tema dell’economia circolare. Otto tra le maggiori aziende italiane in diversi settori – Bulgari, Costa Crociere, Eataly, Enel, Fater, Intesa San Paolo, Novamont, Ferragamo, con il coinvolgimento di Accenture – hanno presentato oggi alla Fiera di Rimini di Italian Exhibition Group un documento comune, concepito come base di interlocuzione per sviluppare un approccio italiano all’economia circolare. Un ulteriore passo in avanti dell’Alleanza per l’Economia circolare che le otto aziende hanno siglato quasi un anno fa (29 novembre 2017).

Il documento è stato presentato in anteprima ad Ecomondo nell’ambito del convegno “Economia circolare: il paradigma economico del ventunesimo secolo per ridefinire crescita e sviluppo” organizzato dal comitato tecnico scientifico di Ecomondo insieme a Intesa San Paolo, gruppo bancario che ha incluso nel proprio Piano Industriale l’impegno a supporto della transizione verso l’economia circolare e che è, inoltre, Global Partner della Fondazione Ellen MacArthur. “Supportare la transizione verso modelli di economia circolare – si legge nel documento – dovrebbe essere una delle priorità nell’agenda delle Istituzioni”. Tra gli obiettivi dichiarati quello di “poter gettare solide basi per collaborare alla definizione di un Piano Nazionale per l’Economia Circolare che possa fondarsi sul partenariato pubblico privato”.

 

Firmata intesa per la trasparenza e la crescita della filiera italo-tunisina del riuso e riciclo dei rifiuti tessili domestici

CONAU, l’Associazione italiana delle aziende della raccolta e valorizzazione delle frazione tessile dei rifiuti urbani aderente a FISE UNICIRCULAR, e l’omologa associazione tunisina CONNECT GL Friperie hanno siglato oggi a Ecomondo di Italian Exhibition Group un Protocollo d’intesa, alla presenza di UNIDO (Organizzazione delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale), interessata a valutare le ricadute occupazionali in Tunisia, per valorizzare la “gestione integrata” tra i sistemi Italo – tunisini di economia circolare della filiera del fine vita dell’abbigliamento usato (frazione tessile dei rifiuti urbani). L’accordo intende rendere trasparente e tracciabile la commercializzazione di questi prodotti a fine vita tra Italia e Tunisia.

Per il Consorzio Nazionale Abiti e Accessori Usati oggi questo settore della circular economy ha raggiunto un equilibrio: in Italia si raccolgono ogni anno circa 150.000 tonnellate di abbigliamento usato che vengono sottratte allo smaltimento in discarica o in inceneritore, garantendo circa 1.000 posti di lavoro in gran parte in piccole aziende e nel mondo delle cooperative sociali che impiegano una quota significativa di soggetti svantaggiati. Una parte del materiale raccolto viene lavorato dalle aziende italiane, la restante parte venduta in Paesi che presentano un sistema di aziende specializzate nella selezione e valorizzazione come la Tunisia.

Tale valorizzazione avviene, in coerenza con la gerarchia europea della gestione rifiuti (riduzione e riuso, poi riciclo e infine recupero energetico e discarica) e garantisce circa il 50% di riuso e per la parte restante proporzioni variabili di riciclo per ottenere pezzame per la pulizia industriale e materiali isolanti e fonoassorbenti per l’automotive.

Il comparto tunisino (detto della “friperie”) è costituito da oltre 50 aziende che trattano circa 150.000 tonnellate ogni anno (importate dall’Italia e da altri Paesi europei) e danno occupazione diretta ad oltre 4.000 addetti oltre ad alimentare i settori portuali, dei trasporti e commercio tramite mercati, negozi ed esportazioni.

 

Economia circolare nell’ambito delle bonifiche

Syndial e Ca’ Foscari hanno presentato ad Ecomondo alcuni esempi di progettazione di interventi di bonifica sempre più sostenibili e che integrino concretamente i principi dell’economia circolare. Il tema della sostenibilità delle bonifiche chiede uno sforzo di razionalizzazione e integrazione rispetto a quanto finora sviluppato in termini di strumenti: dall’analisi di rischio sanitario a quella di rischio ecologico, la valutazione di scenari economici degli interventi alla valutazione del loro impatto e delle ricadute sul territorio. Il tutto integrato ai fini di un’analisi di scenario che permetta l’individuazione di interventi in grado di creare un misurabile valore aggiunto per la società. Un ulteriore contributo nel passaggio da un’economia lineare ad un’economia circolare.

Si è parlato anche del Progetto Ponticelle NOI che su 18 ettari a Ravenna prevede la riqualificazione industriale di un sito da bonificare.

prevista la realizzazione di un impianto fotovoltaico, uno di produzione di biocombustibile da Forsu, un impianto di trattamento dei rifiuti ed un centro di sperimentazione per tecnologie industriali. I lavori partiranno nel 2021 e l’area sarà operativa nel 2022.

 

Industria 4.0 e raccolta rifiuti: una rivoluzione giá in atto.

Dalla Finlandia il sistema monitora-cassonetti.

Dal CNR la soluzione per trasformare in energia i rifiuti da crociera

Raccolta e smaltimento dei rifiuti possono trarre grossi benefici dalle nuove tecnologie: semplificazione dei processi, ottimizzazione dei costi, efficienza dei servizi. Il tema è stato al centro del convegno “Industry 4.0 per una gestione e un utilizzo più efficienti dei rifiuti”, coordinato dal professor Giuseppe Padula (Università di Bologna e San Marino), che si è svolto questa mattina ad Ecomondo. Un’occasione per conoscere da vicino le esperienze concrete già oggi avviate in Italia e in Europa. Arriva dalla Finlandia, da Enevo Group, la tecnologia che consente di monitorare attraverso sensori il livello di riempimento dei cassonetti e di conseguenza organizzare in maniera più razionale ed efficiente la raccolta. In Italia, sperimentazioni in direzione dello sviluppo dell’industria 4.0 applicata ai servizi di raccolta rifiuti sono già state avviate da Hera: il gruppo ha già completamente digitalizzato il sistema di raccolta. Particolarmente innovativo il progetto che il CNR sta sviluppando per conto di Fincantieri sfruttando il potenziale offerto da intelligenza artificiale, analisi dei big data, internet of things: un sistema per trasformare in energia i rifiuti prodotti a bordo delle grandi navi da crociera ma non solo (Waste to Energy).

 

Infrazioni europee su depurazione acque reflue:

a Ecomondo il Commissario Straordinario Enrico Rolle

Fra i protagonisti del pomeriggio a Ecomondo (organizzata da Italian Exhibition Group e in corso alla Fiera di Rimini fino a venerdì) Enrico Rolle, Commissario Straordinario Unico per la Depurazione, intervenuto al convegno che ha messo al centro dell’attenzione le procedure di infrazione dell’Unione Europea, verso l’Italia, sulla depurazione delle acque reflue urbane.

Si tratta di due infrazioni che chiedono centinaia di interventi per importi già stanziati per 1,8 miliardi di euro, da svolgersi prevalentemente in Sicilia, Calabria e Campania. Da giugno 2018 è partita anche la data delle sanzioni, circa 60 milioni di euro per ogni anno di ritardo.

Gravano sull’Italia altre due procedure di infrazione con oltre 150 interventi. La prima ha avviato il suo iter nel 2014, la seconda nel 2017, che questa volta riguardano molte altre regioni italiane se, come pare, arriveranno alla fine del loro iter.

“Lavoriamo da poco più di un anno – ha detto il Commissario Enrico Rolle – in una situazione molto difficile. Abbiamo dovuto metter mano a progetti fermi e su alcuni di loro siamo riusciti a muovere gli interventi. Prevediamo di realizzare le opere previste nei prossimi cinque anni”.

Il Commissario Rolle ha poi posto l’accento sulla necessità di potenziare la struttura di cui dispone per far fronte agli impegni. “Immaginiamo arriveranno anche le prossime due infrazioni, e la struttura commissariale, tanto più se vedrà concentrate su di essa queste ed altre possibili, deve potervi far fronte in tempi stretti per attenuare il peso delle multe”.

 

Presentato a Ecomondo il rapporto di sostenibilità CONAI 2018

Presentata oggi a Ecomondo l’edizione 2018 del Rapporto di Sostenibilità di CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi), intitolato “Gli imballaggi nell’economia circolare”, che ha analizzato i benefici derivanti dall’avvio a riciclo dei rifiuti di imballaggio – e del Sistema CONAI-Consorzi di Filiera in particolare – sul Sistema Paese e sull’ambiente.

Nel 2017 è stato avviato a riciclo il 67,5% dei rifiuti di imballaggio – in acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro – immessi al consumo sull’intero territorio nazionale, per un totale di 8,8 milioni di tonnellate di rifiuti, valore in crescita del 3,7% rispetto al 2016.

Considerando anche la quota di imballaggi destinata a recupero energetico, lo scorso anno 10,2 milioni di tonnellate di rifiuti di imballaggio sono state valorizzate. Ciò significa che otto imballaggi su 10 sono oggi sottratti alla discarica, e trasformati in nuove materie prime ed energia da reimmettere nei cicli produttivi.

Di queste 8,8 milioni di tonnellate, poco più di 4 sono state gestite da Conai e i Consorzi di Filiera, con la restante parte gestita dagli operatori indipendenti.

L’avvio a riciclo dei rifiuti di imballaggio ha permesso la generazione di benefici diretti per 970 milioni di euro, un valore raddoppiato rispetto al 2005. Estendendo la prospettiva al periodo 2005-2017, il beneficio economico generato per il Sistema Paese è stato pari a ben 9,8 miliardi di euro.

CONAI ha erogato ai Comuni con cui ha stretto accordi per il ritiro dei rifiuti di imballaggio, sulla base dell’Accordo Quadro stipulato con ANCI, 500 milioni di euro di corrispettivi – dovuti ai maggiori oneri per lo svolgimento della raccolta differenziata – nel solo 2017. Prendendo in considerazione un orizzonte più ampio, dal 2005 il Sistema ha erogato alle Amministrazioni Locali di tutta Italia oltre 4,2 miliardi di euro

L’indotto economico generato dal Sistema CONAI-Consorzi di Filiera è stato pari a 514 milioni di euro (2017), a cui si aggiungono ulteriori 105 milioni di benefici indiretti (es. il valore economico delle emissioni di CO2 evitate).  Dal 2005 al 2017, l’indotto economico generato è stimato intorno a 5,7 miliardi di euro.

 

 

Conclusi gli Stati Generali della Green Economy

Si sono conclusi anche gli Stati Generali della Green Economy 2018, organizzati a Ecomondo dal Consiglio Nazionale della Green Economy con il supporto della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, in collaborazione con il Mistero dell’Ambiente ed il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico e la Commissione europea.

Record di numeri per la VII edizione: Circa 80 relatori italiani ed internazionali, circa 3.000 le presenze, con una grande partecipazione anche durante le sessioni tematiche di approfondimento e consultazione che hanno visto la partecipazione di oltre 50 organizzazioni di impresa e consorzi che hanno avanzate proposte per sostenere l’affermazione della green economy in Italia.

“La grande partecipazione agli Stati Generali della Green economy 2018 conferma la vitalità della green economy italiana – ha sottolineato Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile – Ora ci aspettiamo che la politica sappia interpretare questa forte spinta e contribuisca con scelte normative adeguate, a partire dall’urgente ridefinizione dell’end of waste”. Info: www.statigenerali.org

 

Da chicco a chicco: Nespresso lancia una nuova campagna dedicata alla sostenibilità

Nespresso ha lanciato a Ecomondo la nuova campagna video Da chicco a chicco, una serie di video pillole dedicate all’impegno del brand per la produzione di un caffè sostenibile, disponibili sui canali social e nelle Boutique Nespresso.

“Da chicco a chicco” è infatti il percorso che compie il chicco di caffè Nespresso dalla sua coltivazione nei territori d’origine alla sua trasformazione in chicco di riso, grazie al progetto di recupero e riutilizzo delle capsule che Nespresso ha attivato in Italia in collaborazione con Banco Alimentare, CIAL, Federambiente e CIC (Consorzio Italiano Compostatori).

Attivo dal 2011, questo progetto consente ogni anno di recuperare e destinare a seconda vita le capsule usate, riciclandone i due materiali che le compongono: l’alluminio e il caffè residuo. L’alluminio viene destinato alle fonderie per essere trasformato in nuovi oggetti. Il caffè diventa invece compost e viene utilizzato come fertilizzante in una risaia in Provincia di Pavia. Il riso prodotto viene riacquistato da Nespresso e successivamente donato a Banco Alimentare Lombardia. In questi anni l’iniziativa ha permesso finora di donare oltre 2 milioni di piatti di riso a Banco Alimentare della Lombardia. Coinvolti 64 città con 107 punti di raccolta, 21,5 milioni le tonnellate di alluminio recuperate e avviate al riciclo.

 

Novamont e Gruppo CAP, accordo per lo sviluppo di innovativi progetti di economia circolare

L’accordo di ricerca tra Gruppo CAP e Novamont sottoscritto oggi a Ecomondo nella piazza delle Utilities nasce dalla comune volontà di mettere in pratica i principi dell’economia circolare e della bioeconomia. Si tratta di principi fondati su nuovi concetti di design, distribuzione, cambiamento nei modelli di consumo che hanno l’obiettivo di favorire lo sviluppo di innovativi modelli industriali che coniughino sostenibilità ambientale e competitività d’impresa, mediante il coinvolgimento di realtà non solo industriali ma anche pubbliche, etiche e culturali.

Le due società hanno identificato una serie di progetti aventi il comune obiettivo di rigenerare le risorse, riportare il carbonio organico di qualità nel suolo, garantire la qualità delle acque e ottenere da queste operazioni nuovi prodotti a valore aggiunto.

I progetti Ecodesign di microplastiche a partire dal settore dell’industria cosmetica Produzione di materie prime ottenibili da acque reflue sono i primi su cui Novamont e CAP intendono svolgere attività di ricerca congiunta.

Con Ecodesign di microplastiche per l’industria cosmetica si intende aggiungere un importante tassello alla costruzione di un modello di sviluppo sostenibile, andando a studiare gli effetti di queste tipologie di prodotti sugli impianti di depurazione e sui fanghi, con particolare riferimento alla definizione di parametri di sostenibilità ambientale in relazione alle qualità delle acque.

 

Il Canada a caccia di talenti green a Ecomondo

Un paese a forte vocazione green come il Canada non poteva che scegliere Ecomondo per proporre ai più giovani le “ecoprofessioni del futuro”.

Questo pomeriggio alla manifestazione leader nel Mediterraneo per l’economia circolare Paola Bucalossi, delegato commerciale per il settore dell’Istruzione dell’ambasciata canadese in Italia, ha presentato tutte le possibilità- e i vantaggi- per gli studenti che scelgono il Canada per i loro studi universitari e post-universitari nell’ambito della green economy: il paese nordamericano può infatti vantare il più alto tasso di ricerca tra i paesi del G7, producendo il 3% dei paper a livello mondiale, e ben il 38% di queste ricerche avviene in ambito accademico.

Numeri che si rispecchiano perfettamente nell’ottimo stato di salute del settore delle green technologies in Canada, raccontato ad Ecomondo da Denis Leclerc, Ceo di Ecotech Quebec, l’organizzazione che riunisce i principali stakeholder del settore: le tecnologia pulita non solo muove 1,5 miliardi di dollari all’anno in ricerca e sviluppo, ma arriva a garantire un fatturato complessivo di 13,3 miliardi.

Nella sola Montrèal, spiega Leclerc, sono più di 30.000 gli occupati del settore green, suddivisi tra più di 1000 aziende, di cui 500 ad alto tasso di innovazione e 200 dedicate espressamente alla ricerca e allo sviluppo: solo nel capoluogo di provincia del Quebec sono ben 11 le Università che offrono programmi di studio specializzati per le tecnologie pulite.

 

A Ecomondo in visita il Sottosegretario all’Ambiente on. Salvatore Micillo

In mattinata, ad Ecomondo e Key Energy, organizzate da Italian Exhibition Group, è intervenuto il Sottosegretario di Stato all’Ambiente, On. Salvatore Micillo, che oltre a visitare la fiera è intervenuto ad alcuni convegni in programma nella giornata.

Allo stand del Ministero dell’Ambiente il Sottosegretario Micillo ha incontrato i ragazzi delle scuole quotidianamente ospitato per incontri di educazione ambientale.

“Grazie ad Ecomondo e Key Energy – ha detto l’On Micillo – si riunisce in questi giorni il meglio dell’economia verde e dell’eccellenza italiana, per questo è importante essere qui oggi. La realizzazione di un’economia circolare passa anche attraverso momenti come questo, che agevolano il dialogo tra istituzioni e imprese e permettono la condivisione di competenze ed esperienze di altissimo livello”.

 

Sfide e opportunità delle biorisorse marine, il punto a Ecomondo

Sfide, opportunità, effetti dei cambiamenti ambientali sulla piscicoltura e acquicoltura, sono stati al centro del convegno “Biorisorse marine in un Mar Mediterraneo in cambiamento” che si è tenuto questa mattina All’Ecomondo di Italian Exhibition Group (alla fiera di Rimini fino a domani). Tra i relatori anche l’europarlamentare Marco Affronte, intervenuto sulle problematiche legate alla sostenibilità del Mediterraneo. “A differenza del Mare del Nord, il Mediterraneo sconta ancora una serie di problematich, legate anche al fatto che si ha a che fare con regolamenti di diversi Paesi”. Sul fronte europeo qualche passo avanti si sta facendo. La prossima settimana arriverà infatti in votazione il Piano di gestione del pesce azzurro in Adriatico che riduce le catture di pesce del 4% all’anno. Tra i relatori al convegno anche Enrico Granara, coordinatore per il Ministero degli Affari Esteri dell’area euro-mediterranea, il presidente del Cluster Tecnologico Blue Italian Growth Roberto Cimino e Luigi Giannini di Federpesca.

 

Dalla padella al biodisel, la sfida del Conoe per raccogliere l’olio di frittura

È in arrivo la raccolta porta a porta dell’olio di frittura usato da trasformare in biodiesel. Èquesta la sfida del Conoe (Consorzio nazionale di raccolta e trattamento degli oli e dei grassi vegetali ed animali esausti), che ad Ecomondo ha presentato una importante proposta di accordo di collaborazione all’Anci per avviare la raccolta domestica capillare sui territori.

Nel 2017 sono state prodotte 260 mila tonnellate di oli esausti, 94 mila dai settori professionali e 166 mila da attività domestica. Ad oggi solo un quarto degli scarti casalinghi arriva alle bioraffinerie. Tutto il resto viene disperso nell’ambiente oppure gettato nei lavandini. Nel primo semestre 2018 Conoe ha raccolto 37 mila tonnellate di oli esausti, derivanti principalmente da attività professionali, e punta alle 75 mila entro fine anno (più 3 mila rispetto al 2017). Di questi, il 90% è viene già avviato a rigenerazione per la produzione del biodiesel, in sostituzione o miscelazione di carburanti di origine fossile. Se tutti gli oli vegetali esausti generati in Italia fossero recuperati come biodiesel, oltre ai benefici ambientali, si otterrebbe un risparmio sulle importazioni di petrolio (82 US/barile) pari a circa 112 milioni di euro.

 

Ecomondo raccoglie la sfida del biometano

Il decreto interministeriale dello scorso 2 marzo (il cosiddetto decreto bis, 4,7 milioni di incentivi sul piatto) ha posto le basi per favorire l’utilizzo delle fonti rinnovabili (biocarburanti) nel settore dei trasporti, ulteriore step di una transizione energetica ormai inarrestabile. Quella che si è aperta è una nuova fase di investimenti che si calcola porterà, grazie al potenziale di gas rinnovabile producibile al 2030, ad un giro di affari complessivo di circa 85,8 mld di euro e 21mila nuovi posti di lavoro.

Ad Ecomondo, grazie a partner strategici come CIC (Consorzio Italiano Compostatori) e CIB (Consorzio Italiano Biometano) vengono presentate le best practices e le principali innovazioni tecnologiche disponibili in Italia (terza nazione al mondo per la produzione di biometano). Oggi s’è fatto il punto alla tavola rotonda della Piattaforma Tecnologica Nazionale Biometano, nata sotto le ali di CIC e CIB e il cui battesimo è avvenuto proprio ad Ecomondo nel novembre 2016.

 

A Ecomondo il summit europeo sul fosforo

L’Unione Europea ha inserito il fosforo nella lista delle materie critiche, mentre la sua gestione sostenibile è stata individuata come il terzo dei limiti più critici del nostro pianeta. Che fare? Il tema è da tempo nell’agenda della comunità scientifica e degli organismi politici internazionali. Per fare il punto su problematiche e soluzioni, oggi e domani a Ecomondo si tiene il terzo European Nutrient Event co-organizzato, tra gli altri, dall’azione di innovazione europea Horizon2020 SMART Plant, dall’European Sustainable Phosphorus Platform, dalla Piattaforma Italiana del Fosforo e dal Gruppo HERA. Una due giorni che, dopo Berlino nel 2015 e Basilea nel 2017 è per la prima volta, in Italia.

L’Europa dipende per il 90% dalle importazioni di questo minerale che viene estratto da giacimenti minerari concentrati soprattutto in Marocco, Cina e Stati Uniti. Le riserve sono però in progressiva contrazione e si prevede perciò un aumento dei costi di questa risorsa nei prossimi anni.

A livello mondiale si stima che solo il 20% della quota estratta dai depositi minerari arrivi all’uomo attraverso la catena alimentare (efficienza d’uso).

 

Premio sviluppo sostenibile: vince Fater Smart, primo impianto per il riciclo di pannolini

Èstato assegnato a Fater Smart, l’azienda trevigiana che ha realizzato il primo impianto per il riciclo di pannolini e assorbenti, il Premio Sviluppo Sostenibile per il settore rifiuti e risorse. Per il settore energia da fonti rinnovabili premiata invece Montello Spa, per il primo grande impianto italiano di produzione di biometano da rifiuti organici. Per la sezione edilizia sostenibile, primo premio a Opera s.a.s.  di Bittuleri Marco & C per la realizzazione del progetto Bluehouse, applicato si a ristrutturazioni di edifici esistenti sia a nuove costruzioni. Giunto alla decima edizione, la premiazione del Premio Sviluppo Sostenibile, promosso dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e da Ecomondo, si è svolta questa mattina alla Fiera di Rimini. Al Premio è stata conferita la Medaglia del Presidente della Repubblica. “Questo premio”, ha affermato Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, “è ormai diventato un appuntamento imprescindibile per fare emergere le buone pratiche e le tecnologie di successo delle imprese italiane della green economy”. 

 

Oli lubrificanti usati, cifre record per la raccolta e rigenerazione

Oltre 183 mila tonnellate di oli lubrificanti usati raccolte nel 2017, il 99% delle quali avviate al riciclo tramite rigenerazione, con un risparmio di 56 milioni di euro sulla bilancia petrolifera del Paese.  Sono alcuni dei dati emersi dal Green Economy Report 2017 presentato oggi dal Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati (CONOU) alla Fiera Ecomondo di Rimini. In un anno la raccolta è passata da 177 mila a 183 mila tonnellate, un incremento del 3% che ha avuto importanti ricadute in termini di salvaguardia ambientale: se le 6 mila tonnellate in più fossero tutte state sversate in acqua, avrebbero potuto inquinare una superficie pari a 30 volte il Lago di Garda.

La performance conferma il primato dell’Italia in questo settore della green economy: rispetto all’Europa, il nostro Paese raccoglie un maggiore quantitativo di oli in relazione all’immesso al consumo (45% contro 41%) e ne avvia a rigenerazione il 99% contro una   media UE del 55%. Il CONOU ha presentato oggi anche la campagna itinerante CircOILeconomy, che con la collaborazione di Confindustria punta a migliorare la qualità dell’olio lubrificante usato proveniente dal settore. 

 

Corepla e riciclo plastica: le buone idee premiate ad ecomondo

Alla chiamata di idee promossa da Corepla con la call avviata a gennaio “Alla ricerca della plastica perduta” hanno partecipato numerosi Centri studi, Università, start up e Pmi.

A Ecomondo s’è svolta la cerimonia di premiazione che ha avuto come ospite Luca Abete, inviato di Striscia la Notizia. Ecco i primi 4 progetti vincitori.

  • Additivi stabilizzanti per imballaggi con l’idea di trovare additivi più stabili per la produzione di poliolefine utilizzate per gli imballaggi nel settore agroalimentare.
  • Composto ligneo-polimerico con l’idea di realizzare un collante con plastica riciclata, che vada a sostituire la formaldeide, nella produzione di manufatti in legno e pannelli in truciolato.

 

  1. Pensilina Eco sosta che ha ideato una pensilina di Eco-sosta prodotta con plastica riciclata che genera energia elettrica grazie ai pannelli solari posti sulla copertura, offre inoltre posti a sedere al coperto, un punto elettrico per ricarica cellulari e si illumina la notte. Infine è dotata di uno spazio attrezzato per parcheggio bici. Il premio finanzia lo sviluppo del prototipo della pensilina Eco sosta da posizionarsi nella città di Parma.
  2. Etichetta rifiuti uno@uno con l’idea di un sistema integrato che utilizza una particolare etichettatura di “Tariffazione puntuale uno@uno a fastidio Zero”. Ad ogni nucleo familiare viene consegnato un kit di materiale informativo con etichette di colori diversi per ogni tipologia di materiale differenziato. I sacchi raccolti già differenziati vengono identificati con apposito strumento e quindi pesati e smistati. I dati vengono trasmessi ad un server centrale e visualizzati su pagina web del Comune consultabile dal cittadino per controllare i propri conferimenti.

 

Rifiuti marini, in sei mesi raccolte 4,8 t di rifiuti.

Il pressing di Legambiente: “Subito una legge sulle plastiche”

In sei mesi sono state recuperate 4,8 tonnellate di rifiuti, la maggior parte dei quali in plastica e in particolare sotto forma di oggetti monouso. E’ il risultato dei primi dati dei progetti sperimentali del “fishing for litter made in Italy”, progetto volto rendere evidente l’urgenza del problema dei rifiuti marini. I dati sono stati presentati questa mattina da Legambiente nell’ambito del partecipatissimo convegno “Plastica monouso e rifiuti marini nel Mar Mediterraneo: problemi e soluzioni”, che si è svolto per il terzo anno ad Ecomondo, in fiera di Rimini.

Nell’Arcipelago toscano, da maggio a settembre 2018, sono state 1,8 le tonnellate di rifiuti raccolte dai fondali marini. Altre 1,6 tonnellate sono state recuperate a Terracina (Lt) nel Lazio, in due mesi di attività. Passando dal Tirreno all’Adriatico, anche a Manfredonia, in Puglia, va in scena questa particolare attività di pesca a strascico: oltre a catturare pesci, i pescatori sollevano infatti rifiuti di ogni tipo, dalle reti per la coltivazione delle cozze a bottiglie di plastica, addirittura pneumatici. In una sola giornata sono stati oltre 390 i chili di rifiuti riportati a terra. A Porto Garibaldi (Fe), in Emilia-Romagna, ad oggi si contano già 23 giornate di questo tipo che hanno portato al recupero di oltre una tonnellata di rifiuti.  “Il settore della pesca è il più minacciato dal problema del marine litter, ma anche quello che può ricoprire un ruolo da protagonista nella pulizia del nostro mare, proprio come dimostrano le attività di ‘fishing for litter’ che stiamo contribuendo a moltiplicare lungo le coste italiane” ha dichiarato Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente. “L’Italia giochi un ruolo da protagonista nella lotta al marine litter approvando subito una legge nazionale sulle plastiche monouso e per consentire ai pescatori di fare gli spazzini del mare” è l’appello lanciato da Legambiente nel corso del convegno di Ecomondo.

 

Imprese sempre più green, ma poche lo comunicano

La comunicazione ambientale ha un ruolo sempre più importante nel panorama italiano sulla scia non solo della crescita della sensibilità green da parte della popolazione, ma anche del sentiment delle imprese: le aziende italiane, infatti, si mostrano sempre più sensibili al tema della sostenibilità ambientale, come emerso anche da una recente indagine dell’Osservatorio Permanente su Sostenibilità e Comunicazione promossa dalla Società Italiana di Comunicazione. Se ne è parlato nel corso dell’incontro dedicato alla comunicazione ambientale che si è tenuto questa mattina ad Ecomondo di IEG, organizzato da FIMA e Ecomondo. Una delle questioni emerse nel corso della tavola rotonda riguarda proprio la crescente necessità di comunicare l’impegno del mondo economico nei confronti dell’ambiente. Un impegno documentato sempre più spesso dai bilanci di sostenibilità che però ancora stentano ad essere comunicati efficacemente verso l’esterno. Solo l’11% delle aziende ha una politica di comunicazione verso l’esterno delle proprie performance economiche, ambientali e sociali, è emerso dalla ricerca dell’Osservatorio del Sic.

 

Settimana europea per la riduzione dei rifiuti:

Ecomondo palcoscenico per il lancio delle iniziative

Nella giornata conclusiva di Ecomondo presentazione, nello stand di Utilitalia, delle iniziative della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, che si terrà anche in Italia dal 17 al 25 novembre. Una iniziativa per informare e sensibilizzare i cittadini sugli impatti ambientali connessi alla produzione di rifiuti e sulle soluzioni per ridurli. In Italia la “Settimana” è promossa da un Comitato promotore nazionale composto da: Ministero dell’Ambiente, ANCI, Città metropolitane di Roma e Torino, Regione Sicilia, Utilitalia, Legambiente, AICA, E.R.I.C.A. Soc. Coop. ed Eco dalle Città. A presentare le iniziative, alla Fiera di Rimini, anche Lucia Cuffaro, scrittrice e conduttrice della rubrica ecologica “Chi fa da sé” a Unomattina in Famiglia.

 

Il programma KISS porta la sostenibilità ambientale negli autodromi

Sport e ambiente. Ecomondo ha raccontato nel corso dell’incontro “Metti in moto il riciclo, la sostenibilità corre anche in pista grazie al Programma KISS” le esperienze di educazione e prevenzione svolte in occasione della MotoGP a Misano World Circuit e al Mugello. Sono intervenuti Luca Guzzabocca di Right Hub che coordina il programma, Marco Riva di Yamaha che affianca il Programma KISS (Keep it Shiny and Sustainable), Luca Colaiacovo Presidente della Santamonica SpA e Paolo Poli in rappresentanza del circuito del Mugello. A moderare l’incontro il giornalista Paolo Beltramo.

Il Programma KISS ha l’obiettivo di attenuare l’impatto ambientale di grandi eventi e in particolare durante la MotoGP vengono attivate azioni per la raccolta differenziata, il recupero delle eccedenze alimentari, il recupero dell’olio usato dai team, ecc.

Nell’ultima edizione della MotoGP a Misano, ad esempio, sono state recuperate eccedenze alimentari per equivalenti 2.482 pasti.

Sulla raccolta differenziata il programma mira a offrire informazioni, strumenti e condizion per permettere a fans e appassionati di effettuare al meglio la raccolta differenziata dei rifiuti organici, dell’indifferenziato e degli imballaggi di plastica, metalli, vetro, carta e cartone. Nel 2018 è stata effettuata una azione specifica per sensibilizzare contro l’abbandono dei mozziconi di sigaretta.

Presente anche una scolaresca di Misano, con il 13enne Emiliano Ercolani, reduce da una stagione in MiniGP.

 

KEY ENERGY

 

Il presidente del Comitato Tecnico Scientifico della manifestazione, il professor Gianni Silvestrini, riassume: “Obiettivi al 2030 molto ambiziosi per rinnovabili, efficienza e mobilità, accompagnati da prezzi decrescenti delle varie tecnologie. Questo l’abbinamento “magico” di cui si è parlato nei convegni a Key Energy in grado di far ripartire interi comparti che, dopo aver sofferto negli ultimi anni, vedranno investimenti per oltre 50 miliardi entro la fine del prossimo decennio”. vediamo più in dettaglio.

 

A Key Wind la giornata dedicata all’eolico. l’intervento del sottosegretario Crippa

Si è svolto in occasione di Key Wind (il consueto appuntamento organizzato dall’ANEV, che ha visto riuniti i principali attori – operatori e rappresentanti istituzionali – del settore eolico. Tra i convegni, particolare rilievo ha avuto la sessione tematica organizzata dall’ANEV insieme alla Fondazione per lo sviluppo sostenibile “Il Piano nazionale energia e Clima: Stato dell’arte e confronto con gli stakeholder”, al quale ha preso parte il Sottosegretario al MiSE con delega all’energia Davide Crippa, che ha commentato “Quello di oggi è stato un confronto ‘progettuale’ molto interessante e utile, che va nella direzione di una collaborazione attiva, intrapresa già da tempo con le associazioni di categoria. Il Piano che immaginiamo intende superare la SEN sia negli obiettivi che nel modello di programmazione, partendo da una valutazione dello scenario base fino a definire scenari alternativi di policy che proiettino coerentemente al 2050 il sistema energetico e che forniscano elementi tecnici per stabilire le politiche e le misure per il raggiungimento degli obiettivi. Il prodotto finale sarà un piano industriale di rinascita e di sviluppo, basato su rinnovabili ed efficienza energetica, capace di sollecitare investimenti in ricerca e sviluppo di nuove tecnologie per dare vantaggi competitivi al nostro Paese nella fase di transizione energetica. Parallelamente, saranno attivate misure di sostegno al settore industriale per accelerare l’innovazione e la riduzione di consumi, riducendo in questo modo l’impatto ambientale”.

“Anche quest’anno l’elevato livello raggiunto dai dibattiti scaturiti dai convegni dell’ANEV ha dato valore alla manifestazione ed è testimonianza della solidità e maturità del settore eolico – ha commentato Simone Togni, Presidente dell’ANEV -. Il lavoro che l’ANEV sta facendo da anni è premiato da questi traguardi e la presenza e l’attenzione di importanti personalità istituzionali alle tematiche afferenti al settore eolico lascia ben sperare per il  futuro delle rinnovabili e dell’eolico, da troppo trascurate nonostante gli enormi benefici ad esse connessi, in termini ambientali, economici, strategici ed occupazionali. Il Piano CLIMA-ENERGIA darà modo al nostro Paese di predisporre gli strumenti necessari a compiere la transizione energetica indispensabile a rispondere ai mutamenti climatici in corso. L’auspicio è che si voglia rivedere complessivamente il sistema, mettendo al centro le Fonti Rinnovabili con un piano straordinario di riassetto complessivo del sistema”.

Durante la giornata si è svolta la premiazione dei giornalisti vincitori del “Premio giornalistico ANEV Energia del Vento”, in collaborazione con IEG Expo. Sono stati premiati: Tiziana Di Simone Di Giuseppe (Radio Rai) per la categoria Radio; Gionata Picchio (Staffetta Quotidiana) per la categoria Stampa; Mario Sanna (Rai news 24) per la categoria TV; Matteo Campofiorito (greenstyle.it) per la categoria Web.

 

Le idee delle giovani start-up a caccia di finanziamenti

Si chiama Investment Forum l’appuntamento organizzato nel pomeriggio da Aster, EIT Climate-Kic e EIT Raw Material a Key Energy della fiera di Rimini: una sorta di speed date, non per fidanzarsi, ma per finanziarsi. Seduti allo stesso tavolo c’erano finanziatori da un lato e start up innovative da dall’altro, con cinque minuti a disposizione per presentare le proprie idee e convincere gli investitori. Vasta la gamma delle proposte imprenditoriali: dalle batterie per mobilità elettrica a ricarica liquida (Bettery) alle turbine eoliche ad assetto dinamico (Windcity), dai sistemi di coltivazione indoor da salotto (Hexagro), ai sistemi di abbattimento delle zanzare in ambito urbano a lunga durata (MosKyp). Quattro le tipologie di imprenditori presenti:  business angels specializzati in idee innovative, come Carlo Tassi, investitori istituzionali come Gelify, banche specializzate come Banca Etica e, infine, Equity Crowdfunding.

 

Key Solar si interroga sulle strategie del fotovoltaico italiano

A settembre il fotovoltaico ha coperto l’8% della produzione elettrica nazionale con impianti della potenza di circa 20 GW. Il parco italiano conta oggi 815.000 impianti, i quali ogni anno possono produrre circa 25 miliardi di chilowattora. Tuttavia, con la fine del Conto Energia si è registrata una frenata nella posa di nuovi pannelli solari e nel quadriennio 2014-18 l’installato si è attestato ormai attorno ai 400 MW annui, appena sufficienti a sostituire la capacità produttiva che si perde con l’invecchiamento dei pannelli. Sono alcuni dei dati emersi nel corso del convegno “Il fotovoltaico italiano verso il 2030. Scenari per il rinnovamento e per i nuovi impianti”, organizzato da Althesys a Key Solar di IEG. “Per avvicinarsi agli obiettivi al 2030 serve uno sforzo straordinario – ha detto Alessandro Marangoni, CEO di Althesys – sia per preservare e usare meglio l’esistente che per realizzare nuovi impianti”. “Il calo dei costi della tecnologia e i nuovi scenari di prezzo sul mercato elettrico – ha aggiunto – potranno aiutare la crescita delle nuove installazioni, ma servono anche strumenti di policy efficaci. Bisogna creare le condizioni perché i PPA decollino e si valutino adeguatamente le potenzialità dell’autoconsumo e la disponibilità di aree. Il decreto 2018-20 in fieri è una buona notizia, ma bisogna già guardare oltre.

 

Italia Solare: si apre una nuova era per il fotovoltaico

700 MW di nuova installazione fotovoltaica saranno riservati alla sostituzione dei tetti in amianto, con un incentivo in più di 12 € / MWh. Il decreto dovrebbe essere pubblicato nella Gazzetta ufficiale entro la fine del 2018. È un chiaro segnale del potenziale per una nuova era per il solare fotovoltaico in Italia. Lo ha detto Paolo Rocco Viscontini, presidente di Italia Solare, nel corso del convegno internazionale “How to achieve market and grid parity in the italian solar PV market”, svoltosi oggi alla fiera di Rimini. Per Viscontini, “il settore fotovoltaico italiano si trova di fronte a due grandi sfide: consentire uno sviluppo sostenibile di nuove installazioni e raggiungere gli obiettivi nazionali di elettricità prodotta da fonti rinnovabili”.

 

Città sostenibile si trasforma in Smart Utility Hub

Portare valore non solo a cittadini e imprese, ma anche a sindaci e pubbliche amministrazioni che necessitano di competenze, consulenza e partnership. È l’obiettivo di Smart Utility Hub, l’iniziativa all’interno di Città Sostenibile che vuole porre al centro i servizi, le competenze, la capacità di visione e di co-progettazione delle Utility italiane. L’iniziativa congiunta Energia Media, Utilitalia e IEG è  un progetto sperimentale pensato per dare voce ai principali artefici dell’evoluzione in Smart City e Smart Land tramite esperienze, soluzioni, strategie di sviluppo e investimenti di Utility italiane e partner tecnologici. Smart City e Smart Land vanno intese come evoluzione sempre crescente di tecnologie e come capacità di adattare a queste ultime i bisogni dei vari territori, sia metropolitani sia extra-urbani, i quali devono avere la medesima ambizione, in modo da arrivare a una visione unitaria dei servizi pubblici che vengono proposti, grazie ad un’integrazione e un dialogo tra le utilities.

 

A Key Energy si parla di Certificati Bianchi

“Il meccanismo dei certificati bianchi è il principale schema per l’efficienza energetica ed il più longevo. Gli ultimi anni sono stati travagliati – fra truffe, prezzi di mercato alle stelle e contenzioso crescente su valutazioni e controlli – e il D.M. 10 maggio 2018 è stato emanato proprio per superare le criticità maggiori”.  Lo ha detto Dario di Santo, direttore di FIRE, intervenendo al tradizionale appuntamento che FIRE organizza in collaborazione con Key Energy, volto a fare il punto della situazione e a discutere possibili proposte di miglioramento. In particolare sono emerse le potenzialità collegate alle regole attuali e l’auspicio che il GSE, sotto la nuova direzione, possa rafforzare le azioni di comunicazione e supporto nei confronti degli stakeholder coinvolti nello schema. Ciò consentirebbe di sfruttare al massimo lo strumento e di conseguire risultati non solo in termini di risparmi energetici contabilizzati per fare fronte agli obblighi comunitari, ma anche di qualificazione degli operatori di settore e di diffusione di buone pratiche per l’efficienza energetica.

 

Le eccellenze tecnologiche nell’efficienza di Italcogen

Le eccellenze tecnologiche nazionali per l’efficienza energetica sono state al centro del convegno organizzato da Italcogen, che ha fatto il punto sullo stato dell’arte nazionale ed europeo delle policy e degli strumenti finanziari in materia di efficienza energetica. È fondamentale – è stato detto nel corso dei lavori – saper coniugare strumenti di policy per l’efficienza energetica con politica industriale in modo da favorire lo sviluppo della filiera italiana dell’efficienza energetica in chiave nazionale ed export. Tali tecnologie applicate nel settore manifatturiero consentono allo stesso di ottenere molteplici benefici quali incremento della competitività, maggiore sostenibilità, sviluppo di posti di lavoro, i già noti “multiple beneficts” menzionati dalla Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA) già dal 2014.  La cogenerazione – è emerso –  è uno straordinario strumento di risparmio energetico per il settore industriale, e i benefici per i cosiddetti energivori dovrebbero essere vincolati ad iniziative di efficienza energetica.

 

Il Sottosegretario Crippa: decreto rinnovabili in conferenza regioni

“L’atteso decreto rinnovabili, che ha avuto il via libera dal ministero dell’Ambiente, è stato in questi giorni inviato alla Conferenza delle Regioni, che lo dovrebbe licenziare in un mese. A questo punto, per diventare legge, mancherebbe solo l’approvazione dell’Unione europea”. Lo ha detto questa mattina Davide Crippa, sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega all’energia, al Convegno organizzato dal Coordinamento FREE a Key Energy di Italian Exhibition Group (in corso alla Fiera di Rimini fino a domani), al quale ha  partecipato, tra gli altri, anche il presidente di ARERA Stefano Besseghini. Nel corso dell’incontro sono state presentate le proposte di Free in merito al Piano Nazionale Energia e Clima. “Per raggiungere gli obiettivi del 32% al 2030”, ha detto il presidente onorario GB Zorzoli”, occorre installare una potenza di rinnovabili elettriche di 110 GW per una produzione di 210 Twh, pari a 4,3 Gwh/anno. Per le FER termiche il salto è anche maggiore: occorre un incremento del 50%, da 10,5 Mtep a 15,8 Mtep”.

  

Rinnovabili nel mondo. Vigotti (Res4Med): “Trend inarrestabile”

Giornata internazionale dedicata alle rinnovabili a Key Energy. Il convegno “Il ruolo delle Rinnovabili nella transizione energetica mondiale”, organizzato  dal comitato tecnico scientifico della manifestazione IEG, si è focalizzato sugli scenari e sulle prospettive dell’evoluzione del panorama energetico e sui principali trend globali. Spiega Roberto Vigotti, Res4Med: “oggi abbiamo affrontato l’argomento dal punto di vista delle grandi analisi – con l’Agenzia per l’energia e Bloomberg finance – e dei casi particolari – EnelGreen Power, Res4Med, l’esperienza del Marocco. Voci diverse per confermare che il trend mondiale verso le rinnovabili è inarrestabile, anche se ci vogliono politiche più appropriate. Siam a Ecomondo per aiutare le aziende italiane a capire come agire concretamente per esportare il nostro know how, a farsi avanti nei Paesi del Mediterraneo ma anche – perché no – in Africa Sub-sahariana. Rispetto alla pur agguerrita concorrenza francese, tedesca e cinese, l’Italia ha un vantaggio in queste aree, ovvero la sua grande capacità di fare networking”.

 

Il Marocco punta sulle rinnovabili: incontro a Key Solar

Il Marocco scommette sulle energie rinnovabili e si presenta agli operatori di settore e agli investitori di Key Energy. L’evento, organizzato a supporto delle imprese Italiane che puntano ad investire nei paesi emergenti nell’area MENA (Middle East North Africa), è stato organizzato all’interno del convegno internazionale dedicato alle Rinnovabili nel Mondo.

Secondo i dati presentati, le prospettive del Paese nordafricano sono molto interessanti. Il Paese mira a raggiungere con le energie pulite il 52% della produzione elettrica entro il 2030, con investimenti che il Ministro dell’Energia Aziz Rabbah ha stimato in 40 miliardi di dollari.

“Il Marocco è il primo Paese su cui ci siamo focalizzati come RES4Med – spiega Vigotti – e nel corso di pochi anni sono già evidenti i progressi ottenuti. Diversi sono i motivi che spingono il Marocco verso le rinnovabili: dal desiderio di superare il bisogno di importare combustibili fossili dall’estero e sfruttare le fonti di energia pulita del territorio, alla volontà di contrastare il cambiamento climatico. Il risultato non cambia: il Marocco è determinato nelle sue scelte e si sta ponendo sempre più come modello”. Il Marocco, pur dipendendo largamente dai combustibili fossili per la generazione elettrica, è fortemente lanciato nello sviluppo delle rinnovabili, come dimostra la centrale solare di NOOR da 160 MW e il parco eolico Khalladi da 120 MW che, insieme ad altri impianti, porteranno alla fine di quest’anno la potenza verde a 800 MW.

 

Legambiente premia le buone pratiche di ecosistema urbano 2018

Città che puntano sulla qualità ambientale e sulla qualità della vita, da Torino a Catania, passando per Milano, Roma, Napoli e tanti altri capoluoghi, dove sono sempre più diffuse le esperienze che propongono nuovi stili di mobilità e azioni di rigenerazione urbana, lotta a smog e inquinamento acustico, attenzione a cambiamenti climatici e efficienza energetica, ma anche a inclusione e socialità. Lo dimostrano le 21 buone pratiche di Ecosistema Urbano 2018 di Legambiente – premiate oggi a Ecomondo con il sostegno di Fater|Smart, Iterchimica, Studio Sma e in collaborazione la Fondazione Serono – che raccontano originali azioni di cambiamento in chiave ecofriendly di centri urbani grandi e piccoli. Torino sta affrontando il tema emergenziale dei cambiamenti climatici e la sfida della resilienza con il progetto di ricerca della Società Metropolitana Acque Torino (SMAT); a Catania i trasporti urbani di superficie e della metropolitana sono gratis per tutti gli studenti dell’Università. Milano è invece l’unica città italiana che ha più del 50% degli spostamenti a zero emissioni, grazie soprattutto al 73% di spostamenti con mezzi pubblici in modalità elettrica con le 4 linee metropolitane, il passante ferroviario nelle tratte urbane e i tram, filobus e i primi autobus elettrici.

Spazio alla cultura a Roma con la MIC CARD, la tessera per chi vive e studia nella Capitale che permette 12 mesi di accessi gratuiti in tutto il Sistema dei Musei Civici della Capitale, ideata e promossa da Roma Capitale; sempre a Roma c’è il progetto GRABtree – proposto alla Capitale da Legambiente, A3Paesaggio e GRAB+ – che prevede la realizzazione di un cimitero per riqualificare un’area degradata, schiacciata ingabbiata tra autostrada e ferrovia. “Il premio”, dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, “vuole essere uno stimolo per tutti i centri urbani del Paese a produrre cambiamenti in ambiti differenti, dalla resilienza allo sviluppo di aree verdi e rinnovabili alla diminuzione dell’impronta energetica degli edifici, dalla corretta gestione di rifiuti e trasporto pubblico al miglioramento dello spazio pubblico, al contenimento di consumi, sprechi e impatti del traffico, alla promozione di nuovi stili di mobilità e di vita. Il tutto stimolando la crescita di green economy e circular economy”.

 

Girotto (Presidente della Commissione Industria al Senato): “Novità per generazione distribuita e ecobonus”

“Stiamo lavorando per rimuovere la norma che vieta la vendita di energia proveniente dai piccoli impianti residenziali, ad esempio ad altri condomini, ma anche da piccole imprese, obbligate oggi a cederla alla rete”. Lo ha annunciato stamani a Key Solar (all’interno di Key Energy, organizzata da Italian Exhibition Group alla fiera di Rimini fino a stasera) Gianni Girotto, presidente della Commissione Industria al Senato, intervenuto a un convegno dedicato alle opportunità di revamping degli impianti rinnovabili. Proprio sul tema del potenziamento degli impianti, Girotto ha spiegato che in sede di commissione si sta lavorando per velocizzare l’iter burocratico, in modo da giungere a una più agevole riqualificazione dei vecchi impianti. Altro strumento su cui il Senato sta lavorando è il PPA, i contratti di lungo termine per la fornitura di energia rinnovabili, che sarà affinato in modo da offrire più opportunità a chi vuole investire e maggiori tutele agli operatori; semplificazioni sono in vista anche per l’installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici.  Altre novità sono state annunciati per i sistemi di accumulo, che potrebbero entrare nei dispositivi agevolati dall’ecobonus, lo strumento di agevolazione fiscale per la riqualificazione energetica degli edifici che nel 2019 potrebbe essere prorogato per tre anni e non più per uno solo

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Digitalizzazione solare, serve un quadro certo

Serve un quadro normativo certo, che consenta alle aziende impegnate nella digitalizzazione energetica di operare e investire. È la richiesta che esce dal convegno di questa mattina a Key Energy di Italian Exhibition Group, organizzato da Italia Solare, che ha fatto il punto sullo stato dell’arte del mercato della generazione distribuita in Italia. Al centro dell’attenzione degli imprenditori del solare ci sono i nuovi strumenti tecnologici, come i sistemi di distribuzione chiusi in grado di accompagnare privati imprese a dotarsi di piccoli impianti rinnovabili per l’autoconsumo. La sollecitazione è giunta dal Governo – è stato detto all’incontro – , che ha annunciato l’intenzione di inserire una serie di provvedimenti specifici in un decreto semplificazione che dovrebbe vedere la luce entro 90 giorni.

 

Dedicata a Venezia la migliore delle giovani idee del Climathon

Sono oltre 100 i giovani provenienti da tutta Italia che hanno partecipato al Climathon, la maratona mondiale delle idee per mitigare il cambiamento climatico, che si sono ritrovati a Key Energy di IEG per eleggere l’idea vincente tra quelle pensate in Italia. 15 città e 15 team che hanno messo a punto una serie di soluzioni per arginare gli effetti del clima che cambia, concentrandosi su temi come la mobilità sostenibile, la corretta gestione delle risorse naturali come l’acqua, le tecnologie digitali e, sopra ogni cosa, la volontà di incidere sul comportamento delle persone.

A vincere è stato il progetto “LigthBlu Venice!”, presentato da un gruppo di under 25. Sono borracce d’acqua sostenibili ed eco-friendly, un vero e proprio “biglietto per Venezia”, con un QR code stampato sul lato frontale che garantisce a chi ne usufruisce sconti per i trasporti locali e i musei cittadini. Un modo per incentivare la fruizione della bellezza di Venezia in un’ottica green.

Al secondo posto, EYM di Ancona, che propone di ridurre l’inquinamento incentivando l’uso di bus e treni, tramutando i chilometri già percorsi in “moneta” per nuove tratte.

Al terzo posto, infine, ROTH2O, presentato da un team tutto al femminile di Roma, che vorrebbe creare rotatorie in grado di recuperare l’acqua piovana, per una migliore viabilità in caso di piogge intense.

 

www.ecomondo.com

www.keyenergy.it

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