Eventi

Ecomondo e Key Energy: il report degli eventi di martedì 5 novembre

Business Forum Italia sull’Egitto, avvio degli Stati Generali della Green Economy, i progetti ecosostenibili che hanno ricevuto fondi europei presentati da EASME, lo studio di Utilitalia sui rifiuti urbani e special; lo studio di scenario dell’Energy&Strategy Group del Politecnico di Milano e molto altro ancora.

ECOMONDO

 

Business Forum Italia – Egitto, al centro rifiuti e energie rinnovabili

Si è svolto alla Fiera di Rimini di Italian Exhibition Group, in occasione della prima giornata di Ecomondo, il Business Forum Italia – Egitto su acqua, energia, rifiuti e mobilità, organizzato dal Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo in partnership con l’Ambasciata d’Italia al Cairo e la Camera di Commercio Italiana in Egitto. Un evento di grande rilievo, che fa seguito alla prima tappa del meeting Italia-Egitto organizzato al Cairo lo scorso anno.

A illustrare la situazione egiziana è stato Tamer Mostafa, Capo Gabinetto del Ministero Egiziano dell’Ambiente, con una delegazione egiziana di autorevoli speaker.   Evidenziando gli investimenti del governo egiziano per i prossimi 5 anni, Tamer Mostafa ha introdotto la situazione attuale sui rifiuti in Egitto attraverso alcuni significativi indicatori, tra cui 26 i milioni di rifiuti generati in un anno, 55% di efficienza nella raccolta e trasporto, 20% di efficienza di trattamento e riciclo e l’80% di smaltito in discarica.

Secondo il Capo Gabinetto del Ministero Egiziano dell’Ambiente, i principali pilastri della gestione integrata dei rifiuti sono dunque le discariche per rifiuti ospedalieri, gli impianti di trattamento, le transfer station, la raccolta e il trasporto. Mostafa ha illustrato il piano di sviluppo urgente dei prossimi due anni (2019/2021) in Egitto, che prevede di passare dal 55% all’80% nella crescita dell’efficienza di raccolta e trasporto, dal 20% al 60% nella crescita del tasso di riciclo, e di ridurre dal’80% al 20% il ricorso alla discarica, passando dallo 0% al 20% in termini di trattamento termico per la generazione di elettricità.

Tre i programmi del nuovo sistema per la gestione dei rifiuti: la chiusura di 57 discariche, e la conseguente  costruzione di 92 transfer station, di cui 36 fisse e 56 mobile, l’installazione e la crescita dell’efficienza di 70 linee per gli impianti di trattamento. A seguire, contratti per l’operazione di raccolta, trasporto e pulizia delle strade oltre all’apertura di discariche igieniche e, come terza ed ultima fase, lo sviluppo istituzionale del sistema di gestione rifiuti ad un livello di governatorato, lo sviluppo di risorse umane, la consapevolezza e partecipazione della comunità, oltre al supporto alle industrie medie e piccole.

 

Al via gli Stati Generali della Green Economy 2019

Dopo l’inaugurazione delle fiere dell’economia circolare di Italian Exhibition Group, quest’oggi sono partiti anche gli Stati Generali della green economy. L’Italia sta registrando alcune criticità: le emissioni di gas serra non calano da 5 anni; i consumi di energia sono tornati a crescere, l’aumento delle rinnovabili si è quasi fermato negli ultimi 5 anni, l’ecoinnovazione non decolla, il parco auto italiano resta il più “denso” d’Europa (644 auto ogni 1.000 abitanti), le emissioni delle nuove auto aumentano dal 2018 e peggiora il tasso di circolarità.

Il summit verde dedicato quest’anno a “Green New Deal” e sfida climatica ha evidenziato nove tematiche strategiche utili a valutare l’andamento dei Paesi per quanto riguarda la Green Economy: emissioni di gas serra; risparmio ed efficienza energetica; fonti rinnovabili; economia circolare ed uso efficiente delle risorse; eco-innovazione; agricoltura; territorio e capitale naturale; mobilità sostenibile; green city.

 

 

La Commissione Europea a Ecomondo per informare

sui finanziamenti disponibili e con 40 progetti ecosostenibili

Prestigiosa e di grande significato la presenza della Commissione Europea a Ecomondo, rappresentata da EASME, l’Agenzia europea per le piccole e medie imprese. Attraverso una vasta gamma di attività, EASME mostra in che modo i fondi europei aiutano a dare forma ad un mondo più ‘circolare’.

L’Unione europea ospita (Hall Sud) 40 progetti ecosostenibili che hanno ricevuto fondi europei per conto della Commissione (Horizon 2020, COSME, LIFE, EMFF e dal Consiglio europeo per l’innovazione – EIC). I beneficiari mostrano le loro tecnologie e le loro soluzioni per un futuro più sostenibile inerenti ai quattro temi principali di quest’anno: mobilità sostenibile, sprechi alimentari, edifici sostenibili, plastica.

I visitatori di Ecomondo hanno, infine, l’opportunità di incontrare alcuni rappresentanti dell’Agenzia EASME e della Commissione europea durante gli ‘One-toEu meetings’. Gli incontri sono un’occasione per avere scambi diretti riguardo le opportunità di finanziamento disponibili.

 

I rifiuti urbani e speciali costano all’industria 1,3 miliardi.

Presentato ad Ecomondo uno studio di Utilitalia.

L’aumento dei costi di smaltimento dei rifiuti per l’industria manifatturiera del Paese è stato di 1,3 miliardi di euro all’anno, pari a un incremento medio di oltre il 40% negli ultimi due anni. Questa la stima che emerge dallo studio “I rifiuti speciali e la competitività del sistema delle imprese”, realizzato da Ref ricerche in collaborazione con la Fondazione Utilitatis, e presentato da Utilitalia (la Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche) oggi nell’ambito di Ecomondo. La sofferenza impiantistica, tradizionalmente riconosciuta per i rifiuti urbani, è una causa di crisi anche per il mercato di quelli speciali

Tra le cause che mettono in evidenza la fragilità del sistema di gestione, lo studio ne mette in evidenza alcune in particolare: il forte aumento della produzione di rifiuti speciali nel triennio 2016-2018; la chiusura del mercato cinese alle importazioni di rifiuti (plastica riciclabile, residui tessili e carta di qualità inferiore) nel gennaio del 2018; la sentenza del Consiglio di Stato del febbraio del 2018 che ha bloccato l’End of Waste, fermando l’intera filiera dell’economia circolare; lo stop ai fanghi di depurazione in agricoltura e anche l’incremento della raccolta differenziata, in particolare nel Mezzogiorno, che ha aumentato notevolmente la necessità di smaltimento degli scarti provenienti dal riciclo.

 

Gli eventi sportivi come veicolo della sostenibilità

Partendo dalla considerazione che i grandi eventi sportivi generano impatti significativi sull’ambiente, unitamente alla consapevolezza che essi costituiscono una vetrina importante, in grado di influenzare il comportamento di molti attori e che rappresentano l’apice di un movimento molto più ampio, l’area ricerca Sport and Sustainability Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa ha elaborato il progetto Life Tackle, presentato oggi a Ecomondo presso lo stand “I Progetti Europei per l’economia circolare”.
Il progetto si è sviluppato in tre fasi. Dopo lo studio delle best practice di gestione ambientale di varie esperienze nel mondo, sono stati rielaborati i contenuti scrivendo le linee guida su come gestire un evento calcistico in modo sostenibile. La fase successiva consiste nell’avvio di progetti pilota con importanti realtà del panorama italiano ed europeo – quali, ad esempio, lo Stadio Olimpico in occasione delle partite della Nazionale italiana di Euro 2020, lo stadio Marassi, la Spal e l’Amsterdam Arena per le sfide della Nazionale olandese – le quali possono scegliere una o più linee guida da sviluppare (raccolta differenziata, efficientamento energetico…).

 

KEY ENERGY

 

All’inaugurazione di Key Energy lo scenario su rinnovabili, efficienza e mobilità

Il presidente di Italian Exhibition Group, Lorenzo Cagnoni, ha aperto questo pomeriggio i lavori della ricca agenda di appuntamenti di KEY ENERGY, alla Fiera di Rimini fino a venerdì, arricchita quest’anno dalla presentazione dello studio di scenario dell’Energy&Strategy Group del Politecnico di Milano sullo sviluppo delle energie rinnovabili, sul processo di riqualificazione del patrimonio immobiliare e sul trend della mobilità sostenibile.

Secondo Vittorio Chiesa, responsabile della ricerca, con il trend attuale delle installazioni e della produzione green sarà difficile raggiungere gli obiettivi previsti dal Piano Nazionale Energia Clima. “Le previsioni per il fotovoltaico”, spiega il professore, “parlano di uno scenario inerziale al 2030, senza cioè che si intervenga con nuove politiche di sostegno, pari a 50 Twh contro i 75 TWh del Pniec. Stessa sorte per l’eolico con scenario tendenziale a 80 Twh contro i 110 del PNIEC”.

In materia di efficienza energetica lo studio del Polimi – che si è concentrato sul lato industriale – rileva invece che è in atto un rallentamento della crescita complessiva del ricorso alla riqualificazione energetica del ciclo produttivo. “La corsa all’efficienza energetica nell’industria prosegue, ma con meno slancio che nel passato”, avverte Chiesa. “All’origine c’è una minore volontà di intervenire da parte delle piccole e medie imprese, che paiono meno interessate di quanto non siano stati, nel recente passato, i grandi gruppi industriali”.

Infine, sul trend della mobilità elettrica e sostenibile, temi decisivi per affrontare in maniera adeguata la decarbonizzazione al 2030, Chiesa ha sottolineato la crescente elettrificazione della mobilità in corso in tutto il mondo, un dato in contraddizione rispetto alle previsioni del Governo, che invece minimizza l’impatto delle auto a batteria nel nostro Paese. “Le indicazioni contenute nel PNIEC prevedono che il numero delle auto ibride dovrebbe essere superiore a quello delle auto solo elettriche”.

“I dati 2018 del parco elettrico contano 22mila auto: solo il 10% in ricarica pubblica, il resto ha una ricarica domestica o aziendale”. Sono intervenuti tra gli altri: Federico Testa, Presidente dell’Enea, Roberto Moneta, Amministratore delegato del Gse e Luigi Ferraris, ad di Terna. I lavori sono stati presieduti da Alessandro Marangoni, economista di Althesys, che ricorda come sia necessaria “un’accelerazione delle installazioni da rinnovabili se si vogliono evitare i rischi derivante dal venir meno del ricorso al carbone, i cui impianti verranno spenti a breve. Occorre dunque mettere mano a una rapida semplificazione delle procedure amministrative”.

 

Progetto europeo Lemon, edifici sociali più efficienti in Emilia

Aumentare il comfort abitativo riducendo la spesa energetica nell’ambito dell’edilizia sociale pubblica. Mettendo insieme un modello di finanziamento che unisce il ritorno degli investimenti al risparmio energetico conseguito. L’ambizioso obiettivo è alla base di Lemon, acronimo di Less Energy, More OpportuNities, progetto finanziato dal programma europeo Horizon 2020 i cui dettagli sono stati svelati alla Fiera di Rimini di Italian Exhibition Group nella giornata di apertura di Key Energy.

Dei 620 alloggi che necessitano di interventi di riqualificazione energetica all’interno del progetto, il 68% degli alloggi individuati sono nella provincia di Reggio Emilia, mentre il 32% sorge nella provincia di Parma.

L’incontro, intitolato “Lemon – L’efficientamento energetico come investimento”, ha coinvolto quattro importanti partner del territorio emiliano-romagnolo: AESS (Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile), associazione no profit di Modena che coordina il progetto, ACER Parma, ACER Reggio Emilia e ART-ER, consorzio partecipato della Regione Emilia-Romagna che promuove l’innovazione del territorio attraverso progetti di collaborazione tra ricerca e impresa.

“Lemon è un facilitatore nell’ambito della riqualificazione energetica dell’edilizia sociale – spiega Piergabriele Andreoli, direttore di AESS – Il nostro obiettivo è uscire dalla logica di riqualificazione per singolo edificio e portare avanti un vasto piano di investimenti per riqualificare il patrimonio abitativo sociale di oltre 620 alloggi situati in 44 edifici tra le province di Parma e Reggio Emilia. Vogliamo anche accelerare gli investimenti di riqualificazione e testare nuovi modelli finanziari, andando a integrare finanziamenti e incentivi diversi a livello regionale e nazionale”. “L’impatto potenziale del progetto Lemon – afferma Teresa Bagnoli, responsabile sviluppo strategico edilizia e costruzioni di ART-ER – è molto elevato per le ricadute innovative che può portare sulla intera filiera delle costruzioni. Frutto di una collaborazione integrata tra gli stakeholders del territorio (ricerca, pubblica amministrazione, agenzie territoriali, imprese, istituti finanziari), il progetto apre a nuove e più efficaci modalità di intervento sul patrimonio abitativo. Inoltre, molto spesso quando si affrontano interventi di efficientamento energetico degli edifici, ci si dimentica di considerare l’importanza della persona, quindi di formare adeguatamente chi poi andrà a vivere e gestire le abitazioni, con il rischio che non si producano tutti i benefici ipotizzati e le performance previste”.

 

Alla ricerca di mari idonei nel Mediterraneo per fare energia: il progetto Maestrale

Un progetto che punta ad individuare le aree marine più idonee per generare energia attraverso le onde del mare. È l’obiettivo del progetto europeo Maestrale, che coinvolge in particolare i Paesi del Mediterraneo ed è stato presentato questa mattina a KEY ENERGY.
Coordinato da Ecodynamics Group dell’Università di Siena con la collaborazione di 10 partner provenienti da Paesi che si affacciano sul Mare Nostrum, le energie rinnovabili marine, le cosiddette blue energy, possono essere prodotte dalle onde e dal vento offshore, dai gradienti termici e di salinità dell’acqua del mare, dalle alghe e da altre biomasse marine e aprono la strada e prospettive promettenti per lo sviluppo sostenibile delle coste del Mediterraneo.

Negli ultimi tre anni, Maestrale ha studiato e testato le blue energy nell’area del Mediterraneo, producendo venti progetti pilota esplorandone la fattibilità e la sostenibilità. I risultati sono stati raggiunti attraverso un’intensa collaborazione tra esperti internazionali e stakeholder locali nelle diverse regioni coinvolte grazie a incontri partecipativi, transnazionali e regionali, chiamati Blue Energy Labs

Ma la tecnologia applicata alle onde del mare è pronta per lo sfruttamento energetico? Per il coordinatore di progetto, Simone Bastianoni “non stiamo parlando di una tecnologia matura al pari di altre, come l’eolico o il fotovoltaico, ma certamente stiamo facendo un percorso che ci porterà a breve a sviluppi molto interessanti. Di sicuro potremo definirla una delle tecnologie di domani”.

www.ecomondo.com

www.keyenergy.it

 

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio