Industria Chimica

Una realtà globale con solide radici italiane

Presente in Italia dal 1946, BASF è una realtà profondamente radicata nel nostro Paese, con uno staff di circa 1.500 persone, 7 società, 13 siti, di cui 8 produttivi. Abbiamo intervistato Lorenzo Bottinelli, che dal 1° aprile è il nuovo Amministratore Delegato di BASF Italia.

di A.Gobbi

Il Consiglio di Amministrazione di BASF Italia ha nominato Lorenzo Bottinelli come nuovo Amministratore Delegato e Vicepresidente di BASF Italia. Succede ad Andreas Riehemann, che ha guidato l’organizzazione italiana dal 2016 fino ad oggi.

Bottinelli, classe 1973, chimico con un Master in Business Administration, ha maturato una lunga esperienza in BASF ricoprendo ruoli di crescente responsabilità. Prima nella Divisione Coatings e, quindi, nelle Vendite, per approdare, nel 2017, a capo della Direzione Commerciale di BASF Italia. Lorenzo ha dunque alle spalle un ventennale percorso di crescita in seno al Gruppo che gli ha consentito di conoscere a fondo il contesto e i mercati e che, al contempo, conferma l’impegno di BASF nella valorizzazione del proprio capitale umano.

“Sono davvero molto onorato di questa nomina”, ha commentato il nuovo AD. “Sento chiaramente la responsabilità di rappresentare un grande Gruppo come BASF in un paese strategico come l’Italia, soprattutto in un momento storico delicato e drammatico come quello che stiamo vivendo. Le sfide che ci attendono, anche e soprattutto quando l’emergenza sarà superata, sono molteplici e complesse e richiederanno un impegno straordinario, è evidente. Rimango, tuttavia, totalmente fiducioso nel contributo che BASF continuerà a offrire a settori chiave del Made in Italy come l’agricoltura, il farmaceutico, il biomedicale, il design, le costruzioni e il Personal Care. La nostra è una presenza autenticamente radicata sul territorio. Conta oltre 1.500 occupati diretti, professionisti di altissimo livello che ogni giorno contribuiscono allo sviluppo sostenibile studiando nuovi materiali, ottimizzando processi e applicazioni e integrando, sempre più, l’approccio digital”.

Presente in Italia dal 1946, BASF è una realtà profondamente radicata nel Paese con uno staff di circa 1.500 persone, 7 società, 13 siti, di cui 8 produttivi, che forniscono soluzioni per i principali comparti d’eccellenza italiani: Automotive, Biomedicale, Packaging, Industria Calzaturiera, Personal Care, Food&Nutrition, Arredamento.

La sua offerta di prodotti e soluzioni soddisfa quasi tutti i settori industriali: prodotti chimici, prodotti di nobilitazione, catalizzatori e metalli preziosi per catalizzatori, prodotti per l’agricoltura, prodotti chimici per l’edilizia, lastre di polistirene estruso, vernici, poliuretani, specialità chimiche e polimeri, additivi per materie plastiche, coatings effect materials. Nel 2018 le vendite complessive di BASF Italia hanno generato un fatturato pari a 1.928 milioni di euro.

A Lorenzo Bottinelli abbiamo rivolto alcune domande. 

 

Di che cosa si occupano in particolare i siti produttivi di BASF in Italia?

BASF è una realtà globale, ma vanta anche una profonda conoscenza del mercato italiano e un forte radicamento locale. La sede centrale si trova a Cesano Maderno, immersa in un parco industriale ricavato dalla riqualificazione di un sito produttivo. Ospita 18 edifici, oltre al magazzino: un polo logisitico fondamentale che movimenta circa 30mila tonnellate di merce l’anno.

Lo stabilimento più grande che abbiamo nel Paese è quello di Pontecchio Marconi, in provincia di Bologna. Un sito moderno e all’avanguardia, specializzato nella produzione di additivi: molecole fondamentali, che conferiscono alle materie plastiche la capacità di resistere a sole e agenti atmosferici. In Lombardia, invece, e precisamente nel sito di Fino Mornasco, produciamo tensioattivi per il settore della detergenza, specialità chimiche per il settore cosmetico e la cura della persona. I colleghi dello stabilimento di Roma si occupano della produzione di catalizzatori per il settore automotive e per attività industriali.  Il sito di Treviso e quello di Latina realizzano additivi per calcestruzzi, polimeri e prodotti in polvere per l’industria delle costruzioni. A Villanova D’Asti e Zingonia sviluppiamo, produciamo e commercializziamo sistemi poliuretanici e ospitiamo il centro di eccellenza europeo per lo sviluppo di sistemi per le calzature e viscoelestici, mentre lo stabilimento di Giussano è leader nella realizzazione di prodotti per il trattamento delle superfici metalliche. Ultimo, ma solo in ordine di tempo, il sito di Sant’Agata Bolognese, entrato a fare parte di BASF in Italia dopo l’integrazione di Nunhems Italy, realtà internazionale nel settore delle sementi di ortaggi.

 

Con progetti e prodotti all’avanguardia, BASF supporta il mercato italiano in alcuni dei settori d’eccellenza del Made in Italy. Ci può fare qualche esempio?

L’industria chimica è dappertutto. Non è un caso che il recente decreto del Governo l’abbia inserita tra quelle autorizzate a operare, anche nell’emergenza sociosanitaria che stiamo vivendo. Effettivamente, i nostri prodotti sono alla base di tantissime industrie fondamentali. Penso, ad esempio, a settori come il farmaceutico, quello dei dispositivi medici, dei prodotti per l’igiene o all’industria del packaging: fondamentale per garantire conservazione e consegna dei beni di consumo, necessari per gestire la quotidianità dei cittadini del Paese.

Supportando l’agricoltura con le nostre soluzioni noi contribuiamo, inoltre, a mantenere alto il buon nome dei prodotti agroalimentari Made in Italy nel mondo. Offriamo, infatti, le migliori sementi per le colture orticole e diverse agrosoluzioni a difesa di qualità e quantità dei raccolti.

Con clienti in quasi tutti i settori industriali, le nostre soluzioni sono anche alla base di altre filiere. Svolgiamo, ad esempio, un ruolo chiave nell’industria italiana dell’auto cui forniamo materie plastiche, additivi, vernici, catalizzatori, prodotti che proteggono i metalli dalla corrosione, senza contare le attività di sviluppo attualmente in corso sulla mobilità elettrica. Grazie alla nostra offerta nell’area del poliuretano, inoltre, supportiamo l’industria italiana della calzatura e dei grandi elettrodomestici.

Questi sono solo pochi esempi. Potrei continuare citando molte altre filiere: dal legno-arredo al biomedicale, senza dimenticare bioplastiche, vernici, cosmetica e molto altro ancora.

 

L’attività di BASF è caratterizzata da una costante attività di ricerca scientifica unita a un approccio market-oriented. Qual è il valore aggiunto che BASF è in grado di offrire ai sui clienti?

Il nostro successo e il nostro futuro sono inscindibilmente intrecciati al successo dei nostri clienti, perché sono prorio le aziende e le realtà imprenditoriali italiane a rappresentare cuore e motore della nostra strategia. Ecco perché stiamo promuovendo e proponendo, a tutti i nostri collaboratori – non soltanto nelle funzioni di vendita – una cultura basata sulla passione per la comprensione del cliente e dei suoi bisogni. In BASF, investiamo costantemente in innovazione in modo tale che i nostri partner di business possano continuare a rivolgersi a noi, ogniqualvolta si trovino ad affrontare sfide che la chimica può risolvere. Perfezioniamo e arricchiamo, dunque, il nostro portafoglio prodotti concentrando gli investimenti verso le aree di business a maggiore crescita.

Proprio per soddisfare e, a volte, addirittura, anticipare le esigenze delle filiere, che vogliamo continuare a servire e che coinvolgiamo anche nell’affascinante viaggio verso la digitalizzazione, in un’ottica di miglioramento comune dell’efficienza di prodotti e processi. Ritengo, tuttavia, che il maggior valore aggiunto che possiamo offrire al cliente sia la qualità delle nostre persone. Professionisti attenti e capaci, consapevoli della nostra offerta e ai trend di mercato. Donne e uomini tecnicamente preparati e con i piedi per terra, che si danno da fare studiando soluzioni su misura perché in cima alla lista delle priorità, mettono il successo reciproco e sostenibile: del proprio cliente e del Gruppo BASF.

 

Altro aspetto importante è lo sviluppo sostenibile dei prodotti e processi (ad esempio, ha fissato come obiettivo una crescita neutrale dal punto di vista delle emissioni di CO2, da qui al 2030). Perché è così importante?

I cambiamenti climatici indotti dall’effetto serra graveranno, soprattutto, sulle generazioni future accompagnandosi a problematiche sanitarie e al rischio di carestie e scarsa disponibilità di risorse idriche. La mission di BASF è quella di creare chimica per un futuro sostenibile. Vogliamo, dunque, contribuire a un mondo che offra una migliore qualità della vita, per tutti.

Crediamo fortemente che la chimica possa essere parte della soluzione, e non del problema. Per questo, offriamo prodotti e soluzioni concepite per garantire un utilizzo ottimale delle risorse disponibili e prendiamo molto a cuore il tema della riduzione delle emissioni di CO2 e dei gas serra, rendendolo una delle maggiori sfide per il Gruppo. Tutta l’Azienda, a livello globale, mette un forte impegno concreto in questa direzione. Misura, rileva e analizza i diversi ambiti della catena del valore che possano contribuire concretamente a centrare l’obiettivo.

Dal 2018, infatti, BASF ha attivato un programma di ricerca e sviluppo a lungo termine che prevede lo sviluppo di nuove tecnologie – a partire dal sito Verbund di Ludwigshafen, in Germania – per contribuire significativamente alla riduzione delle emissioni di gas serra generate processi produttivi della chimica di base. Un impegno importante, anche in termini di tempo, che mira a dotare tutti i poli produttivi di queste nuove tecnologie e che richiederà un adeguato utilizzo di energia rinnovabile e un perimetro regolamentare a supporto. Parallelamente, il Gruppo sensibilizza i propri clienti sul tema, offrendo soluzioni che contribuiscono concretamente all’abbassamento delle emissioni.

 

Una volta usciti da questi mesi di emergenza, quali sono le prossime sfide, quali gli obiettivi strategici per BASF in Italia?

L’attuale priorità per BASF è garantire la sicurezza delle proprie persone e continuare ad alimentare le filiere essenziali, nel rispetto di quanto previsto dai decreti governativi. In questa fase ci siamo, quindi, dotati di tutti gli strumenti organizzativi, e non solo, per continuare a “rimanere aperti” minimizzando il rischio sia per i nostri collaboratori, che per i nostri fornitori e partner. Siamo, come tutti, preoccupati per la situazione economica del tessuto produttivo italiano, che vede molti dei nostri fornitori e clienti pesantemente minacciati dalla crisi.

Poiché è innegabile come il futuro del Paese e dell’intera Europa dipendano dal funzionamento di filiere produttive altamente interconnesse, accogliamo con favore tutte le misure normative atte a proteggere il tessuto produttivo, in questa straordinaria situazione. Auspichiamo un nuovo e più alto livello di collaborazione: da un lato, tra istituzioni e impresa, dall’altro tra i paesi dell’unione possibilmente alleggerito da burocrazia e spirito di parte.

Noi siamo pronti a giocare il nostro ruolo, aiutando i nostri partner di business a coltivare quelle eccellenze italiane che – ne sono certo – saranno ancora più ricercate dopo il Coronavirus. Garantire che il sistema produttivo nazionale possa essere riavviato senza problemi dopo il Covid-19 non è solo un obiettivo per il Gruppo BASF: è un obiettivo per il sistema Paese.

www.basf.it

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