Industria Chimica

Risultati di BASF 2019: il mercato italiano rimane solido e strategico

Il mercato italiano si conferma solido, nonostante il 2019 faccia registrare un -5,3% sulle vendite rispetto al 2018 legato a: calo dei prezzi delle materie prime, conflitti commerciali fra Stati Uniti e Cina, crisi del settore automotive. Buoni i dati dei segmenti Agricultural Solutions (+12,9%) e Surface Technologies (+3,5%),

Nell’esercizio 2019, il Gruppo BASF in Italia ha generato vendite pari a 1,769 miliardi di euro, con una riduzione rispetto all’esercizio precedente del -5,3% sul valore netto. In uno scenario di mercato complesso, caratterizzato da forti tensioni commerciali internazionali, bassi prezzi delle materie prime e un generalizzato calo della produzione industriale a livello globale, questo risultato costituisce una conferma della solidità del mercato italiano e della sua strategicità per il Gruppo.

Lorenzo Bottinelli, Amministratore Delegato e Vice Presidente di BASF Italia, ha commentato: “Il 2019 è stato un anno impegnativo, con forti perturbazioni a livello globale che hanno impattato sulle nostre performance di vendita. L’Italia ha comunque dimostrato di reggere bene, grazie anche alle caratteristiche del nostro tessuto imprenditoriale fatto di piccole e medie imprese che rappresentano una risorsa chiave per il Made in Italy. Proprio a loro noi offriamo un’ampia gamma di prodotti essenziali in settori strategici: dal biomedicale al personal care, dal design alle costruzioni, senza dimenticare l’agricoltura e il farmaceutico.”

“I nostri risultati 2019”, prosegue Bottinelli, “sono in linea con le aspettative e rispecchiano un contesto di mercato critico che stimavamo già prima dell’emergere della problematica Coronavirus. Ora, con la diffusione di una pandemia i cui effetti restano tutti ancora da ponderare, il quadro economico globale appare radicalmente mutato e lo sviluppo del business difficile da prevedere”.

 

Analisi performance per segmento di business

Dal 1° gennaio 2019 BASF ha riorganizzato la propria struttura in dodici divisioni, raggruppate in sei segmenti (Chemicals, Industrial Solutions, Materials, Nutrition & Care, Surfaces Technologies, Agricoltural Solutions) per consentire una conduzione maggiormente differenziata dei business.

 

1.Chemicals: -5.9%

È il segmento core della struttura BASF che fornisce agli altri i prodotti chimici di base gli intermedi necessari per alimentare le diverse produzioni. Oltre ai destinatari interni, il segmento serve altri clienti dell’industria chimica e della plastica. La performance risente del costo delle materie prime, petrolio in primis, il cui prezzo è progressivamente sceso a partire dalla seconda metà del 2018.

 

  1. Industrial Solutions: -6.8%

Il segmento comprende le divisioni Dispersions & Pigments e Performance Chemicals. Sviluppa e offre ingredienti e additivi per applicazioni industriali, quali lubrificanti, dispersioni di polimeri, pigmenti, resine, materiali elettronici, antiossidanti, stabilizzanti luce, prodotti chimici per giacimenti petroliferi e lavorazione di minerali. Serve settori chiave come quello automobilistico, della plastica, dell’elettronica, dell’energia e delle risorse.

 

  1. Materials: -13.3

Il portafoglio prodotti di questo segmento comprende i materiali e i rispettivi precursori chimici per nuove applicazioni e sistemi. Ne fanno parte gli isocianati e le poliammidi, oltre ai prodotti di base inorganici e a specialità chimiche. Sono tutte soluzioni destinate a industrie dei materiali plastici e della lavorazione della plastiche, che poi vengono impiegate in diverse filiere, tra cui automotive, tessile e calzaturiera (cui BASF fornisce, soprattutto, il poliuretano per le suole di una vasta gamma di calzature, dalle sneakers fino alle scarpe anti-infortunistiche). A impattare sulla performance di questo segmento e del precedente il calo dei prezzi delle materie prime e la contrazione della domanda di alcuni settori strategici; primo fra tutti l’automotive.

Da rilevare, entrando nel dettaglio del portafoglio prodotti, le performance positive dei materiali destinati al settore del packaging, trainato dalla crescita delle bioplastiche su cui BASF ha puntato con decisione negli ultimi anni e che, attualmente, stanno registrando ottime performance. Una crescita che riflette la nuova legislazione e le nuove tendenze sociali e di consumo.

 

  1. Nutrition & Care: -5.4%

Il segmento è costituito dalle divisioni Care Chemicals e Nutrition & Health che formulano ingredienti e soluzioni per applicazioni nei settori dell’alimentazione, della casa e della cura della persona soddisfacendo le crescenti e sofisticate richieste di beni di consumo. Tra i clienti troviamo, infatti, produttori di alimenti e mangimi oltre all’industria farmaceutica, cosmetica, dei detersivi e dei detergenti.

 

  1. Surface Technologies: +3,5%

Il segmento comprende un ampio portafoglio prodotti tra cui vernici, prodotti antiruggine, catalizzatori e materiali per le batterie del settore automotive e dell’industria chimica. La performance è complessivamente positiva benché, anche in questo caso, risenta della crisi dell’automotive, con un calo nei coatings di primo livello (le vernici impiegate dai costruttori di auto in fase di produzione) parzialmente compensato dalla domanda di coatings di II livello (le vernici impiegate dalle carrozzerie per le riparazioni).

 

  1. Agricultural Solutions: +12,9%

Risultati molto positivi e in linea con le aspettative per il segmento Agricultural Solutions, il cui portafogli prodotti comprende fungicidi, erbicidi, insetticidi e prodotti biologici per la protezione delle colture, insieme a sementi e prodotti per la concia delle sementi. La performance del +12,9% riflette anche i primi risultati derivanti dall’acquisizione a livello globale del business delle sementi avvenuta nel 2018, con l’ingresso nel Gruppo di Nunhems Italia.

 

Investimenti e presenza nel Paese

BASF è una realtà fortemente radicata in Italia, dove è presente con 13 siti, di cui 8 produttivi, che impiegano complessivamente circa 1.500 collaboratori. La presenza industriale, e le attività produttive nel loro complesso, creano un beneficio per il territorio italiano in termini di valore aggiunto, pari a 1,8 euro di effetto economico (diretto, indiretto ed indotto) per ogni euro di fatturato in Italia.

Negli ultimi 5 anni, il Gruppo ha realizzato investimenti sul territorio italiano per circa 130 milioni di euro. Nel corso del 2019, in particolare, è stato annunciato l’ampliamento del sito di Pontecchio Marconi, il più importante del Gruppo nel Paese, specializzato in additivi destinati al mondo della plastica, che prevede la realizzazione di un nuovo reparto, per un valore di investimento di oltre 20 milioni di euro. I lavori per la costruzione saranno ultimati nella seconda metà di quest’anno, in modo da poter avviare la produzione a partire da fine estate. Il nuovo reparto viene realizzato utilizzando le più moderne tecnologie e la nuova linea di produzione sarà totalmente automatizzata con le logiche tipiche dell’industria 4.0.

 

Lo scenario 2020 nell’emergenza Covid-19

Il quadro economico del Sistema Paese è radicalmente mutato per effetto del Coronavirus e le ricadute economiche, sociali e politiche sono ancora tutte da stimare. Ci troviamo di fronte a un doppio scenario: da una parte interi settori messi in ginocchio, dall’altra rami industriali in forte crescita.

L’industria chimica, e con essa BASF, ha sostenuto in questa fase parte delle filiere

strategiche ed essenziali per rispondere all’emergenza sanitaria in atto – farmaceutico, dispositivi medici, prodotti per l’igiene, agro-alimentare e packaging sono solo alcuni dei segmenti in questione – e continuerà senz’altro a giocare un ruolo fondamentale anche nelle fasi successive.

In questo momento è difficile fare una stima attendibile e significativa dell’impatto economico complessivo. Sarebbe anche fuorviante analizzare ora i flussi di

domanda/offerta del mercato, impattati dal blocco delle attività e dal boom della

domanda di alcune produzioni specifiche (come ad esempio i prodotti per la

detergenza e l’igienizzazione).

Certamente, le soluzioni BASF alimentano diverse filiere, da quella farmaceutica a quella agro-alimentare, dal packaging ai materiali edili, dalla cosmetica al footwear e molto altro ancora. La chimica è dappertutto e, in un questo senso non è esagerato affermare che l’industria chimica è “lo specchio dell’attività del Paese”. Le performance del settore rifletteranno quelle delle filiere e delle industrie servite e molto dipenderà da quanto velocemente l’intero sistema produttivo riprenderà a funzionare: ci sono settori industriali per cui, già prima dell’emergenza, BASF stimava un calo a livello globale (vedi l’automotive) e produzioni che, invece, stavano sperimentando una forte crescita come le bioplastiche.

 

La cessione del business Construction Chemicals

È atteso per il terzo trimestre del 2020, previa approvazione della relativa autorità garante della concorrenza, il closing della cessione del business Construction Chemicals alla società di global private equity parte di Lone Star. La sottoscrizione dell’accordo, valido a livello globale è stata comunicata da BASF nel Dicembre 2019 con effetto immediato sul reporting del Gruppo BASF, con retroattività al 1° gennaio 2019. In Italia la divisione Construction Chemicas dispone di una sede principale a Treviso, dove si trovano gli uffici amministrativi, i laboratori e la produzione, e di un secondo sito produttivo a Latina.

 

www.basf.com

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