Industria Chimica

Lamberti (Federchimica): “Puntare alla chimica per guidare il cambiamento”

Prevista crescita vicina al 3% nel primo semestre 2017. Vola l’export, +9,5% nel primo quadrimestre. Per accompagnare la ripresa il settore chiede meno vincoli strutturali, più semplificazione e armonizzazione normativa, anche in ambito europeo.

L’Assemblea di Federchimica ha eletto con il 99,8 % dei consensi il nuovo Presidente degli industriali chimici in Italia. Paolo Lamberti, classe 1952, Presidente e Amministratore Delegato della Lamberti S.p.A., azienda leader mondiale nel settore della chimica delle specialità, succede a Cesare Puccioni, che ha guidato la Federazione per sei anni, non più rieleggibile.
Un mandato che nasce “nel segno della continuità come valore e del cambiamento come condizione necessaria per contribuire, come settore industriale, alla vera ripresa del Sistema Paese: la Chimica ha le caratteristiche per svolgere questo ruolo”, ha dichiarato Lamberti nella sua relazione.
Lo confermano anzitutto i segnali di mercato incoraggianti; dopo un 2016 di luci e ombre, nel 2017 la Chimica torna a rivedere decisi segnali di miglioramento: la stima di crescita della produzione chimica in Italia, nel primo semestre, si attesta vicina al 3%.
Torna a brillare l’export (+9,5% in valore nel primo quadrimestre), particolarmente dinamico in paesi extra-europei come Cina (+34,5%) e Russia (+20,1%).

Innovazione e internazionalizzazione
“I dati delle vendite all’estero dimostrano l’impegno delle nostre imprese su innovazione e internazionalizzazione, con una crescita dei valori esportati (+22% tra il 2010 e il 2016) rilevante e, soprattutto, superiore a quella di gran parte dei concorrenti europei”, ha proseguito Lamberti. “Nella classifica delle sofferenze bancarie siamo di gran lunga il settore manifatturiero con l’incidenza più bassa. Le nostre imprese hanno sofferto ma non hanno dovuto affrontare una crisi strutturale. Questo grazie alla nostra naturale inclinazione all’innovazione continua, intesa come attività di R&S ma anche come continuo miglioramento tecnologico: per la Chimica Industria 4.0 non è solo un incentivo fiscale, ma una vera, grande opportunità”.
L’industria chimica in Italia, ha ricordato Lamberti, può vantare risultati di prim’ordine dal punto di vista della sostenibilità (un dato su tutti: negli ultimi 25 anni il settore ha diminuito le emissioni di Gas Serra del 68%) e grazie a un sistema di relazioni industriali, “che ha garantito al settore pace sociale e un CCNL che ha valorizzato la contrattazione aziendale e ha sempre saputo cogliere per tempo le esigenze delle imprese e dei lavoratori, in modo adeguato e con soluzioni innovative”.

La necessità di una vera politica industriale europea
Quali sono le condizioni indispensabili per un cambiamento reale, con effetto virtuoso per il settore e per tutto il manifatturiero, per il quale la Chimica è “infrastruttura tecnologica irrinunciabile”?
“L’Europa avrà certamente un ruolo centrale nel cambiamento auspicato, “ha dichiarato Lamberti. “Il Presidente Tajani ha già dato prova di comprendere le esigenze dell’industria; la sua nomina alla più alta carica del Parlamento europeo è un segnale decisamente incoraggiante verso il cambiamento che auspichiamo.
“Abbiamo bisogno di più Europa e all’Europa serve un’industria chimica forte, decisiva per la ripresa del Continente e del ruolo che può giocare sul mercato globale.
“Dobbiamo fare una vera battaglia per un recepimento più armonizzato delle direttive, oggi attuate nei 28 paesi in modo difforme, cosa che finisce per vanificare il valore aggiunto del Mercato Unico. È tempo di perseguire una vera politica industriale europea, fatta di una politica commerciale più aggressiva, politica della concorrenza più coerente con il mercato globale, politica ambientale migliorata, ovvero più compatibile con la competitività industriale”.

Troppi i vincoli burocratici
I veri ostacoli, tuttavia, si trovano ancora in Italia: “I vincoli imposti dal Sistema Paese, per esempio nel rilascio di autorizzazioni, non sono più tollerabili: tempi lunghissimi, ritardi, incertezze, costi sono il peggior nemico della nostra competitività. Per non dire della difformità delle regole sul territorio: è inaccettabile che le imprese si trovino ad affrontare procedure diverse non solo da regione a regione, ma spesso da comune a comune nella stessa regione.
“È ormai improcrastinabile una vera policy per la semplificazione normativa e l’efficienza della Pubblica Amministrazione”, ha aggiunto Lamberti, “che avrebbe un potenziale propulsivo enorme per l’economia del Paese.
“Riconosciamo lo sforzo della Presidenza del Consiglio, che lavora con le regioni per mitigare queste differenze; abbiamo inoltre accolto con estremo favore i provvedimenti di Riforma recentemente varati dal Governo, uno su tutti quello sulla nuova Conferenza dei Servizi”.
Molto, però, resta ancora da fare: “Secondo uno studio recentemente avviato da Federchimica, l’Italia risulta il paese con il peggior rapporto tra Pubblica Amministrazione e imprese, almeno con riferimento alle principali procedure amministrative di interesse del settore chimico. Serve un confronto tecnico più aperto e proficuo e un maggior coordinamento tra Enti pubblici per dare risposte tempestive e univoche alle imprese, così come avviene negli altri paesi europei, dove l’autorizzazione per la costruzione di un nuovo impianto chimico si ottiene in pochi mesi, mentre da noi ci vogliono anni, in molti casi lustri. Le lungaggini amministrative sono tra i fattori più negativi, che ci fanno perdere, tra l’altro, opportunità di crescita e sviluppo: non è raro che, soprattutto all’interno di gruppi multinazionali, un investimento programmato in Italia venga annullato e trasferito altrove”.

Guidare il cambiamento
Federchimica, in definitiva, ha le carte in regola per guidare il cambiamento sia nei confronti delle imprese, sia proponendosi alle Istituzioni come partner.
“Guidare il cambiamento”, ha concluso Lamberti, “ è il solo modo per essere protagonisti nei prossimi anni. Una sfida per tutti noi, diversa da quelle affrontate in passato per l’estrema velocità e globalità del cambiamento. L’industria chimica è pronta, con le proposte e con le azioni indispensabili per modernizzare il Paese”.
All’Assemblea di Federchimica hanno preso parte Antonio Tajani, Presidente del Parlamento europeo e Vincenzo Boccia, Presidente di Confindustria.

Segnaliamo che Federchimica è online con un sito rinnovato nella grafica e nei contenuti.

www.federchimica.it

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