Industria Farmaceutica

Efficienza energetica: il caso Fondazione Poliambulanza Brescia

L’impianto di trigenerazione ad altissimo rendimento realizzato da Gruppo AB è riuscito a soddisfare nei giorni dell’emergenza Covid-19 fino all’80% del fabbisogno di energia elettrica della struttura ospedaliera oltre a produrre energia termica e frigorifera recuperando gli esuberi termici dell’impianto.

Mai come in questo periodo il sistema ospedaliero lombardo, e in particolare quello bresciano, è stato sotto lo stress continuo dell’emergenza Covid-19 e mai come in questi mesi la pronta risposta, oltre che di tutto il personale, anche dell’intero sistema impiantistico della struttura è stata fondamentale per supportare efficientemente la grande mole di lavoro.

Così è avvenuto in particolare alla Fondazione Poliambulanza di Brescia e così prontamente ha reagito il sistema della gestione energetica in locale, già pensato da anni con l’obiettivo di poter essere autosufficiente nei momenti di emergenza, di razionalizzare i propri consumi attraverso la realizzazione di impianti ad alta efficienza, di prevedere l’approvvigionamento da fonti rinnovabili e di poter monitorare continuamente i consumi, riducendo gli sprechi.

In particolare l’impianto di trigenerazione realizzato da AB ad altissimo rendimento è riuscito a soddisfare in questi giorni fino all’80% del fabbisogno di energia elettrica della struttura ospedaliera oltre a produrre energia termica e frigorifera recuperando gli esuberi termici dell’impianto. L’efficienza globale dell’impianto è stata tale da permettere di programmare sia la fornitura H24 di energia nell’emergenza, fondamentale per terapie intensive e sale operatorie, sia una consistente riduzione del consumo di energia primaria e delle relative emissioni di gas nocivi in atmosfera, basti pensare che nella prima parte dell’anno compreso il periodo di “stress” (01 gennaio-17 maggio) il sistema è stato in grado di far risparmiare l’emissione di circa 870 tonnellate di CO2 nell’aria.

Questa emergenza mondiale ha dimostrato l’importanza per le strutture ospedaliere dei sistemi cogenerativi che sono scelti da un numero sempre maggiore di strutture sanitarie nazionali ed internazionali in quanto permettono di ridurre i costi energetici, migliorare le performance ambientali e aumentare l’affidabilità energetica. Molte strutture ospedaliere hanno carichi elevati di energia, soprattutto in periodi di emergenza, necessaria per il riscaldamento, l’acqua calda e la sterilizzazione, lavorano giorno e notte, sette giorni alla settimana e hanno bisogno di potenza garantita e continua per lo svolgimento delle attività di primaria importanza, soprattutto nelle terapie intensive e nelle sale operatorie.

Gli elementi a favore della cogenerazione quindi sono molti, tra cui i carichi di energia abbastanza costanti richiesti per il funzionamento continuo della struttura ospedaliera. Se a questo si aggiungono la capacità di queste soluzioni di operare anche in caso di black-out, i benefici ambientali che derivano dall’ottimizzazione dell’uso del combustibile e di conseguenza una riduzione delle emissioni di CO2, il risparmio in termini economici a medio/lungo termine e l’assistenza professionale 365 giorni all’anno da parte dei tecnici altamente specializzati, diventa chiaro come la cogenerazione sia la scelta ideale per il settore sanitario.

 

Informazioni tecniche dell’impianto

L’impianto installato in Fondazione Poliambulanza è un ECOMAX® 20 NGS, soluzione modulare in container ubicata all’interno di una centrale costruita ad hoc, con una potenza elettrica nominale di 2.004 kW e una potenza termica cogenerata di 1.900 kWt.

L’energia elettrica prodotta viene totalmente autoconsumata per soddisfare le utenze del presidio ospedaliero, destinando le eventuali eccedenze elettriche alla rete. La quota in surplus di energia termica – soprattutto nel periodo estivo – viene utilizzata da un assorbitore a bromuro di litio per la produzione di acqua refrigerata a 7-12 °C, per il condizionamento dei locali della struttura. La centrale di trigenerazione è stata progettata per ottenere un livello di emissione sonora molto basso, inferiore a 45 dB a 10 m, adeguata al contesto specifico della struttura.

www.gruppoab.com

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