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NextChem (gruppo Maire) pensa a una hydrogen valley in Sicilia

A Roma è partito l’iter di realizzazione di una hydrogen valley basata sulla tecnologia ‘waste to hydrogen’ che verrà finanziata con 194 milioni di euro di fondi pubblici tramite il progetto IPCEI Hy2Use. Ora il gruppo Maire vorrebbe sviluppare in Sicilia un secondo hub dell’H2 sfruttando il sistema messo a punto da MyRechemical, controllata di NextChem (parte del Gruppo Maire) per ricavare il vettore energetico green dai rifiuti solidi urbani.

Giacomo Rispoli, AD di MyRechemical e Presidente del GdL Transizione Energetica dell’AIDIC

“Lanciamo l’idea di realizzare una hydrogen valley anche in Sicilia, un luogo ideale, dove esiste tantissima materia prima, i rifiuti, ma dove ci sono anche le aree industriali dei grandi impianti petrolchimici”, ha infatti dichiarato all’Ansa Giacomo Rispoli, AD di MyRechemical e Presidente del GdL Transizione Energetica dell’AIDIC a margine del congresso E2DT di AIDIC sulla transizione energetica, ambientale e digitale tenutosi a Mondello dal 22 al 25 ottobre scorsi. Un altro aspetto collegato è sicuramente l’energia, il cui modello di riferimento è ormai la bioraffineria Eni a Gela.

“Per avviare la proposta progettuale in Sicilia”, ha aggiunto Rispoli, “abbiamo bisogno del confronto con l’assessorato energia e rifiuti della Regione, dalla quale parte l’iter autorizzativo per questi impianti, che è il provvedimento unico ambientale”.

Oltre ai rifiuti per alimentare il sistema ‘waste to hydrogen’, servono le aree industriali per realizzare gli impianti. “Abbiamo bisogno degli interlocutori che mettano a disposizione le aree, ma qui abbiamo quelle che già esistono, per esempio di Eni e non solo”, ha ricordato il manager del gruppo Maire, che in passato ha avuto diverse esperienze proprio nelle fila del ‘cane a sei zampe’ ed è stato anche direttore del polo petrolchimico di Gela.

“Senza richiedere occupazione di nuovo suolo utilizzeremmo aree esistenti. In particolare, voglio sottolineare le grandi competenze umane e professionali in Sicilia. Siamo in una fase di transizione energetica e molti di questi siti dovranno essere in parte riconvertiti. In quest’ottica, la nostra proposta per una hydrogen valley in Sicilia si potrebbe anche configurare come proprio come un primo tassello di riconversione di siti industriali”.

Così tempo fa l’AD di Maire Tecnimont e NextChem Pierroberto Folgiero. “Abbiamo molti siti brown field che nel tempo saranno sempre meno produttivi e sempre più un problema da gestire, e noi vorremmo utilizzarli per concentrare lì quelle tecnologie della transizione energetica che già oggi sono disponibili: quindi per esempio, in un’ottica di unire economia circolare e chimica verde, concentrare lì plastica riciclabile, plastica non riciclabile e produzione di idrogeno verde”.

www.aidic.it/e2dt2023

www.nextchem.it

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