Approfondimenti

Ecomondo digital edition: gli eventi di giovedì 5 novembre

Con il contributo, tra gli altri, di CRG – Politecnico di Milano, Benessere Italia, Cluster SPRING, Consorzio Italiano Compostatori, EASME, B&A Consultancy, ENEA, ICESP, ENEL, Radici Group, FederBeton, Corepla, Ministero dell’Ambiente, ARPA Veneto, Ambientalex, LabAnalysis, Consorzio Italiano di Biogas, FISE Unicircular, Radici Group, FederBeton, Corepla, Assofibre, Federdistribuzione, DG Environment, Resoil Foundation, Green Building Council Italia e ANPAR.

Sostenibilità e sviluppo economico, un binomio inscindibile

“Non abbiamo avuto il mondo in eredità dai nostri padri, ma in prestito dai nostri figli”. Ricordando questo proverbio pellerossa, Franco Ferrario, ceo CRG – Politecnico di Milano, ha sintetizzato l’importanza della sostenibilità al webinar organizzato oggi da Economy Group durante la terza giornata di Ecomondo Digital Edition 2020.

All’incontro, dal titolo “Sostenibilità & Circular Economy”, introdotto dal direttore del magazine Sergio Luciano, ha portato il suo saluto anche Corrado Peraboni, l’amministratore delegato di Italian Exhibition Group, società che organizza la manifestazione. “Portare in full digital una manifestazione come Ecomondo che era praticamente già allestita”, ha ricordato Peraboni, “non è stato facile. Ma è una sfida che abbiamo vinto, grazie alla collaborazione dei partner e delle aziende che hanno creduto nel progetto. Questa esperienza digital, come valore aggiunto, porterà ad uno sviluppo del rapporto con il mercato della green economy, che potrà intensificarsi nel tempo che intercorre tra una fiera e l’altra”.

Filomena Maggino, presidente della Cabina di regia Benessere Italia, nel suo intervento ha ricordato la mission della struttura che dirige: “Proporre una visione condivisa al Paese che metta al centro il benessere del cittadino e sia promossa in maniera sostenibile, con progetti condivisi e diffusi sul territorio”

 L’incontro è poi proseguito con la tavola rotonda “Dall’economia lineare all’economia circolare – Il valore dei principi Environmental, Social and Governance ESG”, incentrata su mobilità sostenibile, efficientamento energetico, nuove frontiere di approvvigionamento, B-corp e welfare aziendale, leve finanziarie per lo sviluppo sostenibile a cui sono intervenuti

  • Pierroberto Folgiero (amministratore delegato Gruppo Maire Tecnimont),
  • Carlo Andriolo (amministratore delegato Aliplast – Gruppo Hera),
  • Giuseppe Ricci (direttore Green/Traditional Refinery and Marketing di Eni),
  • Maria Paola Chiesi (shared value & sustainability head, Chiesi Group),
  • Fabrizio Gavelli (a.d. Mellin, a.d. Danone Early Life Nutrition per il nuovo Cluster South East Europe),
  • Filippo Bettini (head of sustainability and risk governance at Pirelli),
  • Massimo Santori (Italy institutional relations CNH Industrial – Iveco),
  • Franco Fenoglio (presidente e ad di Italscania).

Giovanni Sorlini (head quality, assurance, environment, Inalca – Gruppo Cremonini).

Le conclusioni sono state affidate a Francesco Guidara (marketing and business development director, Italy, Greece, Turkey & Israel Boston Consulting Group).

 

Per il Recovery Tund proposte a sostegno della bioindustria

Quali sono le proposte e le linee di intervento italiane rispetto al Recovery Fund, in tema di bioindustria? Se ne è parlato oggi a Ecomondo Digital Edition durante l’incontro “Flagship Industriali del Cluster Spring” con alcuni dei principali attori del settore.

Oggi c’è senz’altro un contesto favorevole agli investimenti green, ma non è scontato l’ottenimento dei fondi

Occorre la massima serietà nelle proposte che verranno dal nostro Paese. Un quadro generale della bioeconomia italiana è stato dipinto dal professor Fabio Fava, intervenuto in apertura in qualità di membro del Comitato Nazionale Biosicurezza, Biotecnologie e Scienza della Vita. La bioeconomia tocca molti settori, non solo le bioraffinerie, ma anche l’agricoltura, l’allevamento, l’industria alimentare, l’acquacoltura e molto altro e contribuisce in modo importante al calo dell’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo, oltre alla rigenerazione dell’ambiente. Èun ambito strategico da molti punti di vista, e per rafforzarlo serve aumentare la qualità dei prodotti e una maggiore interconnessione. Di qui l’idea che risale al 2016 di mettere insieme tutti gli attori del settore per dare una strategia comune. In alcuni ambiti, come il recupero delle aree industriali dismesse, l’Italia è un esempio.

Nel corso della tavola rotonda online, sono molti i temi di grande attualità che sono stati toccati, come la quantificazione degli investimenti necessari al raggiungimento degli obiettivi UE in tema di recupero dei rifiuti organici, da parte di Massimo Centemero, direttore generale Consorzio Italiano Compostatori. Oggi abbiamo un nuovo sistema industriale, con bel 45 milioni di italiani che fanno la raccolta differenziata, producendo ben 664 gigawatt ora annui di energia elettrica e risparmiando 4,3 milioni di tonnellate di CO2, ma gli obiettivi non sono ancora raggiunti. Per farlo si stimano necessari circa 300 milioni di euro per 5 anni, tra infrastrutture, monitoraggio filiera e comunicazione. Resta, inoltre, un notevole divario nord-sud, anche se il quadro è in notevole miglioramento.

 

Dal programma LIFE nuove risorse UE per il green deal

Un finanziamento di 5,4 miliardi di euro per progetti innovativi che favoriscano la transizione a un’economia pulita, circolare, efficiente dal punto di vista energetico, low carbon e climate resilient, la tutela dell’ambiente e della biodiversità. È quanto prevede il programma LIFE della Commissione Europea per il 2021-2027 in approvazione entro la fine dell’anno.

Diverse le novità presentate durante Ecomondo Digital Edition di IEG dall’Executive Agency for Small and Medium-sized Enterprises (EASME) della Commissione Europea. Con l’aumento del budget disponibile (nel periodo 2014-2020 ammontava a 3,4 miliardi di Euro) il passaggio a fonti di energia pulita rientra tra i sottoprogrammi di finanziamento con circa 1 mld di fondi destinati (pari al 18% del totale), accanto ai temi Natura e Biodiversità (circa 2,2 mld, il 39,4% del totale), Circular Economy e Qualità della Vita (1,3 mld, ovvero il  24,8% del totale), Mitigazione del clima e adattamento (1 mld). È prevista inoltre l’estensione dei criteri di ammissibilità anche a paesi non membri dell’UE e dell’EFTA.

Dalla sua istituzione nel 1992, il programma LIFE ha messo a disposizione di soggetti sia pubblici che privati 5,6 miliardi di euro, supportando oltre 5.300 progetti in tutti i Paesi membri dell’UE capaci di generare un valore di oltre 12 miliardi di euro.

 

Bonifiche dei siti inquinati monitorate da remoto durante la pandemia

La pandemia ha posto una sfida anche per le bonifiche e la riqualificazione dei siti contaminati, i cui cantieri si sono interrotti con il lockdown. Come reagire a questa sfida? Istituzioni pubbliche, università centri di ricerca, si sono confrontati nell’evento di Ecomondo Digital Edition dedicato alla sostenibilità nella bonifica e riqualificazione dei siti contaminati al tempo del Covid, organizzato dal comitato tecnico scientifico della manifestazione di Italian Exhibition Group.

Nei siti contaminati è stata accertata un’alterazione delle caratteristiche qualitative delle matrici ambientali del suolo, o del sottosuolo e delle acque sotterranee che può rappresentare un rischio per la salute umana. Fattore chiave è l’innovazione tecnologica. Che diventa prerequisito durante tutte le fasi di una bonifica per completarla in modo efficace. Ed ecco il caso di EDM (Environmental Data Management): un sistema tecnologico di elaborazione del dato ambientale presentato da B&A Consultancy S.r.l., nel panel dell’evento, per risolvere il problema del monitoraggio da remoto durante l’assenza nei cantieri. È accaduto con il lockdown, ma il principio vale oltre l’emergenza pandemica. La tecnologia infatti permette la messa in sicurezza dei siti attraverso la creazione, gestione e condivisione di dataset complessi con strumenti che aggiornano costantemente dati e informazioni in maniera veloce e precisa.

 

Italia leader per buone pratiche di economia circolare

Un punto di convergenza nazionale su iniziative, esperienze, criticità, prospettive e aspettative sull’economia circolare che il sistema Italia promuove e rappresenta in Europa con un’unica voce. Ecomondo Digital Edition, organizzato da Italian Exhibition Group e su piattaforma online sino al 15 novembre prossimo, ha presentato oggi il “Ruolo della Piattaforma italiana degli attori dell’economia circolare (ICESP) nella diffusione della conoscenza e delle buone pratiche di economia circolare” con un workshop curato dal Comitato Tecnico Scientifico, presieduto dal prof. Fabio Fava, in collaborazione con ENEA e ICESP. “L’iniziativa ci aiuta a mettere a fuoco i colli di bottiglia per mantenere il primato europeo nel campo dell’economia circolare”, ha commentato Francesca Giannotti, Direzione Generale Politiche Industriali, Innovazione e PMI al MISE.

Tra i relatori anche la senatrice Patty L’Abbate, che ha sottolineato il ruolo delle buone pratiche nella discussione al Senato della transizione ecologica nel Next Generation EU. E alcune di queste best practice sono state illustrate nel corso dell’incontro. Fernanda Panvini, di ENEL, ha citato il piano urbano per la mobilità sostenibile della Città di Milano e le tecnologie di Smart Charging e Vehicle to Grid, che consentono un utilizzo delle batterie delle auto come sistemi di accumulo energetico distribuito.

Filippo Servalli di Radici Group ha illustrato le buone pratiche nel mondo del tessile, abbigliamento e moda, come il riuso dei tessuti, la trasformazione della moquette in materie plastiche, il recupero degli scarti di tappeti e reti da pesca e il riciclo meccanico dei tessuti sintetici basato sul principio dell’ecodesign.

Margherita Galli di FederBeton ha citato la realizzazione di calcestruzzi green nel campo delle costruzioni, Maria Cristina Di Domizio ha raccontato le azioni di ricerca e sviluppo operate dall’associazione Cluster Cl.A.N. nella filiera agroalimentare e Antonio Protopapa di Corepla ha indicato diverse modalità di recupero e riutilizzo delle plastiche, dall’upcycling del PVC al riciclo del polistirolo.

 

Classificazione dei rifiuti: nuovi riferimenti e linee guida

Una sessione di studio e approfondimento, di confronto e analisi, per guidare interpreti tecnici e giuridici sulle ultime novità normative e operative sul tema della classificazione dei rifiuti. Fonte di dibattiti e considerazioni contrastanti, l’argomento è stato affrontato questa mattina sulla piattaforma di Ecomondo Digital Edition 2020 grazie all’appuntamento guidato da ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, in collaborazione con il Comitato Tecnico Scientifico della manifestazione, per fare luce su uno schema che trova nella recente pubblicazione della Linea guida del Sistema Nazionale Protezione Ambiente e nei recenti studi sulla caratteristica di pericolo HP14 le sue più recenti fonti direttrici.

Dopo la sessione introduttiva curata da Valeria Frittelloni, Responsabile del Centro nazionale dei rifiuti e dell’economia circolare ISPRA, utile a delineare il quadro alla luce della sentenza della Corte di Giustizia europea, che mette al centro il principio di ragionevolezza per definire basi, princìpi e criteri per la valutazione della pericolosità per evitare condotte fraudolente, l’intervento del biologo Andrea Lanz è servito per illustrare i riferimenti della guida SNPA, documento che fornisce criteri tecnici omogenei per l’espletamento della procedura della classificazione dei rifiuti e che fornisce un approccio metodologico basato su schemi procedurali per fasi.

In seguito, il focus sul pericolo HP14 dei prodotti tramite test ecotossicologici di Andrea Paina, proposta di studio coordinata con il Ministero dell’Ambiente per definire un metodo che trovi applicazione su scala provinciale, regionale e nazionale. Infine, il tema imballaggi con ARPA Veneto e le procedure di attribuzione delle HP ai rifiuti EER rintracciati presso i centri di raccolta della Regione, il quadro giuridico sulla responsabilità del produttore del rifiuto e del gestore dell’impianto grazie a Andrea Farì dello Studio Legale Ambientalex e le esperienze dei laboratori privati sulla classificazione con l’intervento di Lorenzo Maggi di LabAnalysis, prima delle conclusioni firmate dagli On. Massimo Vittorio Berutti, Chiara Braga e Tullio Patassini della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e agli illeciti ambientali.

 

A Rimini il primo rifornimento di biometano liquefatto in Italia

Ecomondo Digital Edition è stato anche l’occasione per assistere (in diretta Facebook dalla pagina del Consorzio Italiano di Biogas) al primo rifornimento fatto in Italia di biometano liquefatto. Un fatto importante per il made in Italy, perché il nostro Paese è tra i primi in Europa a produrre biometano liquido e, se gli sviluppi saranno quelli sperati, vedrà una conversione dal fossile al bio vicina al 40% già tra due anni, con una riduzione del 50% della CO2 emessa dai veicoli circolanti a metano liquefatto, raggiungendo gli obiettivi fissati dalla UE.

La cisterna di biometano liquido è stata caricata dalla sede dell’impianto della famiglia Toninelli – rappresentata da Massimo – e ha raggiunto la stazione di servizio riminese della Vulcangas, dove circa 400 litri di carburante hanno fatto il pieno a un veicolo Iveco. Ne seguiranno altri nel corso dell’anno, non solo a Rimini, ma in altri punti vendita della Vulcangas in Italia.

Presente alla piccola cerimonia, anche Anna Montini, assessore all’Ambiente del Comune di Rimini.

 

Un sistema circolare di gestione dell’acqua per i paesi del Mediterraneo

Nove partner in sette Paesi hanno dato vita a FIT4REUSE, progetto internazionale coordinato da Alma Mater Studiorum – Università di Bologna (dall’Italia partecipano anche ISPRA e Università politecnica delle Marche) e parte del programma PRIMA nell’ambito del piano di ricerca e innovazione dell’Unione europea Horizon 2020. Finalizzato a garantire un approvvigionamento idrico sicuro, sostenibile e scalabile per l’intero bacino del Mediterraneo, punta a sfruttare risorse idriche non convenzionali grazie a tecnologie innovative e sostenibili, anche dal punto di vista economico, per il trattamento delle acque reflue municipali e la desalinizzazione finalizzato al reimpiego in agricoltura e alla ricarica delle falde acquifere.

Un grande potenziale, dunque, sul quale il team di FIT4REUSE ha acceso i riflettori durante il primo WATER REUSE DAY organizzato ad Ecomondo Digital Edition. Il fabbisogno di acqua per l’irrigazione, in particolare, è condizionato dal cambiamento climatico e da una produzione alimentare destinata ad aumentare. Considerando solo l’Italia, il consumo annuo di acqua stimato è di 34,2 miliardi di metri cubi dei quali il 51% è destinato all’irrigazione, il 21% all’industria, il 20% ad uso civile, il 5% per la produzione di energia e il 3% nell’allevamento. Al momento solo il 4% delle acque depurate viene destinato all’agricoltura, prevalentemente nel Nord Italia (dati REF, settembre 2020).

 

Tessile, conto alla rovescia per l’arrivo dei cassonetti dedicati

Ecoprogettazione, raccolta differenziata e riuso o riciclo sono le tre fasi della circolarità nel settore tessile e ne sono anche un esempio tra i più difficili, se si tiene conto che il 10% delle emissioni inquinanti globali proviene dall’industria tessile, che è anche un grande consumatore di acqua. Alle porte, però, c’è la nuova normativa europea che regolerà la raccolta differenziata della frazione tessile e che l’Italia ha scelto di anticipare al 1° gennaio del 2022, anziché del 2025.

Oggi, Ecomondo Digital Edition di Italian Exhibition Group è stata scelta da FISE Unicircular per capire cosa rimanga da fare in Italia prima di questa data. Anzitutto, ripensare daccapo il sistema della raccolta volontaria che ha come attore principale il terzo settore o la raccolta a scopo benefico; occorre perciò preparare tutta la filiera sino agli acquirenti degli scarti, prima di compiere uno sforzo “inutile se non si hanno le capacità tecniche per il riuso e i mercati di sbocco, soprattutto se pensiamo di separare i capi riutilizzabili verso un riciclo di qualità”, ha detto Andrea Fluttero, Presidente di FISE Unicircular. Attualmente in Italia si raccolgono su base volontaria circa 150 mila tonnellate all’anno di rifiuti tessili, ben sotto la media di alcuni grandi Paesi europei, come ha rimarcato Fluttero.

C’è poi un punto fondamentale, sul quale è la distribuzione che può dare una mano. “La rete distributiva della distribuzione commerciale, che può diventare una micropiattaforma di raccolta”, hanno detto all’unisono Paolo Piana, presidente di Assofibre e Davide Macchia di Federdistribuzione.

Sul fronte ecodesign, Carlo Brondi di STIIMA CNR ha ripercorso le soluzioni più innovative oggi sul mercato per differenziare i materiali dagli impatti negativi sull’ambiente, mentre Valentina Fantin di ENEA ha presentato dei position paper sulla filiera tessile. Il tassello finale, infine, sembra arrivare in modo incoraggiante proprio dai consumatori di domani: quella “generazione Z”, che viene dopo i Millennials, più attenta al tema sostenibilità e i più lontana dalla “fast fashion”. Qui non è lo stile, ma i materiali a fare la differenza; come per la più duratura canapa al posto del cotone, ad esempio.

 

CEAP 2.0: dal cambiamento climatico alla creazione di un nuovo modello industriale

Con l’adozione del nuovo Circular Economy Action Plan di marzo 2020, la Commissione europea cambia il paradigma e l’obiettivo del Green Deal, collocando la tabella di marcia verso la sostenibilità in testa alle priorità dell’agenda politica e identificando le sfide da affrontare sulla strada della completa transizione alla circolarità.

Un argomento discusso oggi sulla piattaforma di Ecomondo Digital Edition 2020, in un incontro con i membri della Commissione europea Mattia Pellegrini, Head of unit DG Environment e Angelo Salsi, Head of unit Executive Agency for Small and Medium-sized Enterprises (EASME), con la partecipazione di Francesca Pagnanelli, professore associato del Dipartimento di Chimica dell’Università La Sapienza di Roma. Un’occasione per fare il punto sul Green Deal e sulle motivazioni che hanno spinto la Commissione ad accelerare la roadmap europea e il processo di fusione tra strategia economica ed economia circolare, in vista di una revisione completa della direttiva quadro sulle unità produttive che prevede una strategia intensiva di progettazione ecologica dei processi e dei prodotti.

Un’idea estesa che riprogetta la catena del valore con progetti specifici per le filiere produttive dei settori dell’ICT, mobilità e batterie, imballaggi, plastica e microplastiche, tessile, edilizia e alimentare nel quadro delineato da Mattia Pellegrini, basato sulla filosofia Less waste, more value, che dedica attenzione al tema della gestione dei rifiuti mettendo tuttavia l’accento ai piani di prevenzione.

Successivamente, il tema specifico dei programmi di filiera ha trovato spazio nell’intervento di Angelo Salsi e Francesca Pagnanelli, che hanno illustrato il progetto pilota LIFE LIBAT, un processo che prevede il trattamento idrometallurgico a basse temperature per il trattamento delle batterie al litio e agli ioni di litio che consente di portare al riciclo il 50% di un prodotto costoso, esplosivo e infiammabile.

 

Un suolo produttivo e in salute

A Ecomondo Digital Edition si è svolto il convegno “Un suolo produttivo e in salute” organizzato  dal Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo, Cluster Spring e da Resoil Foundation, moderato dalla professoressa Paola Adamo. Alla tavola rotonda ha partecipato anche Piero Gattoni, Presidente del Consorzio Italiano Biogas che ha presentato “Farming  for Future” il progetto CIB che, partendo dalle esperienze dei propri soci agricoltori,  propone 10 azioni per la conversione agroecologica dell’agricoltura italiana .

“È un progetto aperto”, ha detto Gattoni, “uno strumento di condivisione che ha l’ambizione di promuovere  un cambiamento culturale che abbia il suo perno nella tutela del suolo e nella consapevolezza che produrre di più con meno non solo si può fare, ma è necessario. L bioeconomia è building block fondamentale perché consente alle imprese agricole di accedere a nuovi mercati e aumentare la propria competitività”.

lla tavola rotonda hanno partecipato anche G. Parmigiani (Confagricoltura), E. Prandini (Coldiretti), F. Bizzoni (CIC), M.G. Mammuccini (Federbio), C. Pagnozzi, Assobioplastiche.

 

I livelli di sostenibilità in edilizia, il nuovo approccio europeo

Il ciclo di vita degli edifici deve diventare circolare. Level(s) è uno strumento elaborato dalla DG Ambiente della Commissione Europea, in collaborazione con Green Building Council Europe, pensato per portare il settore manifatturiero dell’edilizia verso il futuro, a partire dall’utilizzo di materiali ecosostenibili, dell’efficienza energetica e dell’utilizzo del ciclo delle acque.

“Occorrono speranza e coraggio”, è il messaggio che arriva da Giorgio Bressi, componente del Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo, nella sessione convegnistica di Ecomondo Digital Edition dedicata alle novità di approccio del settore edilizio, in collaborazione con Green Building Council Italia e ANPAR.

Level(s) offre un linguaggio comune sostenibile per il settore dell’edilizia utilizzando un numero limitato di indicatori che aiutano a misurare la sostenibilità degli edifici durante il loro intero ciclo di vita. La sola demolizione di fabbricati, in Italia, produce 60 milioni di tonnellate di rifiuti, ovvero il 42% dei rifiuti totali (Fonte: Ispra 2019). Per questo la commissione europea sta collegando Level(s) come strumento operativo di misure della sostenibilità per la trasformazione ecologica delle abitazioni e per contribuire agli obiettivi del Green Deal e dei Green Public Procurement criteria.

 

www.ecomondo.com

 

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